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Entrare nella vita divina, trasformando la nostra vita.

Questa domenica che conclude il tempo di Natale rimanda al nostro Battesimo: uno dei regali più grandi dei nostri genitori, la fonte della nostra felicità. Ricevere il Battesimo è entrare nella vita divina, trasformare la nostra vita “limitata e breve” in una vita che non finisce, nella Vita eterna.
Tante cose spesso noi diamo per scontate: sarebbe necessario in questo giorno non solo rinnovare le nostre promesse battesimali, ma soprattutto ringraziare il Signore per questo grande dono. E, se non lo ricordiamo, ritrovare la data del nostro battesimo per festeggiarla, più del compleanno.
Anche Gesù, come leggiamo nel Vangelo di Luca di questa domenica, ha voluto ricevere come noi il Battesimo, dal Battista, perché attraverso la sua umanità divenissimo anche noi “specchio della Sua grandezza”.
Questo seme di vita eterna, se è stato ben annaffiato, con i sacramenti, ben concimato, con l’amore verso i fratelli, se il terreno dove è stato piantato è stato ben zappato, con la preghiera, allora vedremo già realizzata in noi la promessa di Vita eterna: le nostre opere, che sono i frutti di questo seme diventato un albero, lo dimostrano.
Perché in noi si mostra quello che Dio ha promesso a Gesù, subito dopo che ha ricevuto il Battesimo, e che ha promesso anche a noi, con il nostro Battesimo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
don Antonio


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