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“Accogliere” è chiedere la grazia di mettersi a disposizione di un abbandono

famiglia3Seguendo una tradizione consolidata, le famiglie adottive e affidatarie della comunità La Pietra Scartata si ritrovano il primo sabato del mese a recitare insieme il Santo Rosario per i bambini abbandonati di tutto il mondo. Per il questo mese di maggio, il commento e la preghiera che accompagnano il brano del Vangelo di Giovanni sono a cura dei coniugi Renata e Giovanni Solfrizzi della comunità La Pietra Scartata della Lombardia.

Il percorso dell’accoglienza familiare, sia essa l’adozione o l’affido, non consiste solo nell’offrirsi, nel mettersi a disposizione di un abbandono. La strada che ci porta ad accogliere ci presenta anche delle difficoltà e delle sofferenze. È in quel momento che dobbiamo essere pronti anche a chiedere. “Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena”. Offrirsi, anche con generosità, non vale a nulla se non si è capaci di chiedere nel momento del bisogno. È necessario passare attraverso questa sofferenza per trovare la forza e il coraggio dell’umiltà per chiedere al Padre nel nome di Gesù.

 

dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16,2328)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.
Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».

 

 

COMMENTO

È un atteggiamento certamente lodevole, che accomuna in realtà credenti e non credenti, perché rappresenta semplicemente il mettersi a disposizione di un abbandono.

Tuttavia, il cristiano – come ci mostra bene questo brano del Vangelo di Giovanni, incastonato tra l’ultima cena e il racconto della Passione – è chiamato a riconoscere che accogliere non significa soltanto offrire ed offrirsi, ma significa anche chiedere e soprattutto saper chiedere.

Capita sempre, prima o poi, nelle nostre esperienze di vita quotidiana, di chiedere: quando si comincia a riconoscere che il mettersi a disposizione, offrire ed offrirsi non è più sufficiente, perché si ha bisogno di un aiuto esterno.

A maggior ragione quando si intraprende un percorso di accoglienza, è naturale trovarsi in situazioni di difficoltà, di incomprensione, perché il cammino non è mai facile, ma irto di difficoltà. Per noi che pratichiamo la lingua italiana diventa perfino facile riconoscere l’assonanza tra “offrire” e “soffrire”. Così come è facile riconoscere l’altra assonanza, tra “chiedere” e “credere”.

“Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena”. Offrirsi, anche con generosità, non vale a nulla se non si è capaci di chiedere nel momento del bisogno. È necessario passare attraverso questa sofferenza per trovare la forza e il coraggio dell’umiltà per chiedere al Padre nel nome di Gesù. E solo in questo modo, chiedendo, si potrà ricevere, perché il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto. Offrire ed offrirsi, soffrire, chiedere, credere e ricevere: tutto si risolve e si riunisce attorno all’amore, alla vera letizia dell’amore.

 

Preghiamo

 

Nel 1° mistero

Preghiamo la Sacra Famiglia per tutti i bambini abbandonati, perché nell’amore di Gesù non manchi mai loro la voce per chiedere una mamma e un papà.

 

Nel 2° mistero

Preghiamo la Sacra Famiglia per tutte le famiglie senza figli, perché contemplando l’amore di Dio trovino la forza e il coraggio dell’umiltà per offrire ed offrirsi, come mamma e papà, ai bambini abbandonati, perché sappiano riconoscere nell’urlo dell’abbandono una domanda di amore.

 

Nel 3° mistero

Preghiamo la Sacra Famiglia per i nostri figli, perché illuminati dalla letizia del nostro amore di genitori imparino a credere, e dunque a chiedere, per poter ricevere.

 

Nel 4° mistero

Preghiamo la Sacra Famiglia per tutte le famiglie accoglienti, perché l’amore e l’armonia possano sempre illuminare il loro quotidiano offrirsi, chiedersi e riceversi.

 

Nel 5° mistero

Preghiamo per tutti i bambini malati: Signore aiutali a sopportare le sofferenze del corpo con il tuo amore e con l’amore delle loro famiglie. Le nostre preghiere arrivino alla Sacra Famiglia anche per tutti i bimbi malati che non hanno ancora una famiglia che li coccola e prega per loro.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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