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Papa Francesco: accogliere, proteggere, promuovere e integrare migranti e rifugiati.

immigratiLa Santa Sede ha reso noto oggi il messaggio di Papa Francesco, firmato dal Santo Padre il 15 Agosto u.s., per la 104^ Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che sarà celebrata dalla Chiesa il 14 gennaio 2018.


Il titolo del Messaggio richiama quattro azioni, sollecitudini, premure e sensibilità che vengono proposte da Papa Francesco il quale desidera così riaffermare che di fronte alle numerose sfide poste dalle migrazioni contemporanee, «la nostra comune risposta si potrebbe articolare attorno a quattro verbi fondati sui principi della dottrina della Chiesa: accogliere, proteggere, promuovere e integrare». Richiamando così esplicitamente quanto già affermato in occasione del suo discorso ai partecipanti al Forum internazionale “Migrazioni e Pace” (21 Febbraio 2017), Papa Francesco sottolinea che «ogni forestiero che bussa alla nostra porta è un’occasione di incontro con Gesù Cristo, il quale si identifica con lo straniero accolto o rifiutato di ogni epoca (cfr Mt 25,35.43). Il Signore affida all’amore materno della Chiesa ogni essere umano costretto a lasciare la propria patria alla ricerca di un futuro migliore.

Si tratta di un’attenzione chiamata ad esprimersi concretamente e coerentemente in ogni tappa dell’esperienza migratoria (dalla partenza al viaggio, dall’arrivo al ritorno), una grande responsabilità che la Chiesa intende condividere coi credenti e con le persone di buona volontà: tutti insieme, interpellati dagli eventi della storia, sono chiamati a rispondere alle numerose sfide poste dalle migrazioni «con generosità, alacrità, saggezza e lungimiranza, ciascuno secondo le proprie possibilità».

Accogliere

papa e migranti«Accogliere – afferma Papa Francesco – significa innanzitutto offrire a migranti e rifugiati possibilità più ampie di ingresso sicuro e legale nei paesi di destinazione».

Desiderabile per il Santo Padre un concreto impegno per incrementare e semplificare la concessione di visti umanitari e per il ricongiungimento familiare; auspicabile l’adozione di programmi di sponsorship privata e comunitaria da parte di un numero maggiore di Paesi con l’apertura di corridoi umanitari per i rifugiati più vulnerabili.

Opportuna è indicata la previsione di visti temporanei speciali per le persone che scappano dai conflitti nei paesi confinanti; non idonea la soluzione che prevede espulsioni collettive e arbitrarie di migranti e rifugiati, soprattutto quando esse vengono eseguite verso Paesi che non possono garantire il rispetto della dignità e dei diritti fondamentali. Papa Francesco ribadisce che «i programmi di accoglienza diffusa, già avviati in diverse località, sembrano invece facilitare l’incontro personale, permettere una migliore qualità dei servizi e offrire maggiori garanzie di successo».

Atteso che il principio della centralità della persona umana ci obbliga ad anteporre sempre la sicurezza personale a quella nazionale, risulta doveroso garantire la sicurezza personale e l’accesso ai servizi di base a migranti, richiedenti asilo e rifugiati. «In nome della dignità fondamentale di ogni persona, occorre sforzarsi di preferire soluzioni alternative alla detenzione per coloro che entrano nel territorio nazionale senza essere autorizzati».

Proteggere

Il secondo verbo, proteggere, si declina in diverse azioni in difesa dei diritti e della dignità dei migranti e dei rifugiati, indipendentemente dal loro status migratorio.

papa12Papa Francesco richiama la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo che offre una base giuridica universale per la protezione dei minori migranti: «Ad essi occorre evitare ogni forma di detenzione in ragione del loro status migratorio, mentre va assicurato l’accesso regolare all’istruzione primaria e secondaria. Parimenti è necessario garantire la permanenza regolare al compimento della maggiore età e la possibilità di continuare degli studi. Per i minori non accompagnati o separati dalla loro famiglia è importante prevedere programmi di custodia temporanea o affidamento».

Per il Santo Padre la nazionalità dovrebbe essere riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e le bambine al momento della nascita.

Promuovere

«Promuovere – sottolinea Papa Francesco – vuol dire adoperarsi affinché tutti i migranti e i rifugiati così come le comunità che li accolgono, siano messi in condizione di realizzarsi come persone in tutte le dimensioni».

MODELLI-DI-INTEGRAZIONE-DEI-MIGRANTITra queste deve essere riconosciuto il giusto valore alla dimensione religiosa, garantendo a tutti gli stranieri presenti sul territorio la libertà di professione e pratica religiosa.

Occorre sempre promuovere l’integrità della famiglia nel contesto migratorio «favorendo il ricongiungimento familiare senza mai farlo dipendere da requisiti economici».

Inoltre, migranti e rifugiati hanno competenze che vanno adeguatamente certificate e valorizzate; se “il lavoro umano per sua natura è destinato ad unire i popoli”, Papa Francesco incoraggia a «prodigarsi affinché venga promosso l’inserimento socio-lavorativo di migranti e rifugiati, garantendo a tutti la possibilità di lavorare» assicurando che sia regolamentato  il coinvolgimento in attività lavorative dei minori migranti al fine di prevenire abusi e minacce alla loro normale crescita.

Integrare

migrazioniLa crescente presenza di migranti genera al contempo opportunità di arricchimento interculturale. «L’integrazione – affermava San Giovanni Paolo II per la medesima occasione nel 2005 – non è un’assimilazione, che induce a sopprimere o a dimenticare la propria identità culturale. Il contatto con l’altro porta piuttosto a scoprirne il “segreto”, ad aprirsi a lui per accoglierne gli aspetti validi e contribuire così ad una maggior conoscenza reciproca. È un processo prolungato che mira a formare società e culture, rendendole sempre più riflesso dei multiformi doni di Dio agli uomini». Per consentire tale processo viene suggerita l’offerta di cittadinanza slegata da requisiti economici e linguistici e di percorsi di regolarizzazione straordinaria per migranti che possano vantare una lunga permanenza in un Paese. Papa Francesco insiste sulla «necessità di favorire in ogni modo la cultura dell’incontro, moltiplicando le opportunità di scambio interculturale, documentando e diffondendo le buone pratiche di integrazione e sviluppando programmi tesi a preparare le comunità locali ai processi integrativi».

(gi.fo.)



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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