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Andare senza sicurezze.

Andare senza sicurezze: questa è la forza degli apostoli inviati da Gesù ad annunciare il Vangelo.
Leggere queste pagine può far pensare a una cosa d’altri tempi, oppure a una chiamata speciale per i monaci, i preti o altri consacrati. Non è così. Ancora non era nato il sacerdozio, né c’erano monaci o suore quando accadde ciò che è scritto nel Vangelo.
Semplici persone, gli apostoli, che volevano seguire Cristo. Sul serio, senza parentesi o compromessi.
Perciò obbediscono a una Parola, alla Parola di Gesù: andate senza né pane, né sacca, né denaro nella cintura. E sperimentano che solo Dio basta, che il Signore non solo provvede ai “suoi”, a chi si fida di Lui, ma compie attraverso di loro miracoli e guarigioni.
Tutto il contrario di quello che spesso noi viviamo, sempre intenti ad accumulare, a difendere le “nostre” cose, a crearci sicurezze che poi al momento del bisogno … non ci serviranno a nulla.
Può accadere che, anche se ci siamo “consacrati” al Signore, siamo attaccati a tante cose, a tante comodità, alla stima o all’affetto. Tutto questo ci impedisce di esultare, di lasciare agire lo Spirito di Cristo che opera in noi. Perché ci siamo attaccati ad un altro spirito, quello del mondo, quello che sembra riempirci ma in realtà ci rende schiavi.
Quanti Istituti religiosi oggi sono proprietari di palazzi e ricchezze, ma da anni sono senza nemmeno una vocazione: forse hanno lasciato lo Spirito di Cristo, per cercare “altre” sicurezze.
San Francesco d’Assisi quando decide di seguire Cristo abbandona tutto, con la Sapienza di chi ha scoperto che basta attaccarsi a poco per vivere una vita da schiavo, una vita sprecata a difendere cose che scompariranno con noi.
Oggi il Signore ci chiama invece alla libertà: una libertà che si fonda sul fidarsi di Lui.
don Antonio Interguglielmi


L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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