Accogliere e rendere grazie a Dio Onnipotente per il “regalo” del bambino. Perché un figlio adottivo è un dono del cielo, un dono di Dio e le famiglie brasiliane lo sanno. Un dono per chi lo riceve al pari di quello biologico, di “pancia”.
Un grande messaggio di gratitudine, di riconoscimento e di presa d’atto che viene affidato alle intenzioni della preghiera pubblicata sul sito della Chiesa Anglicana, che viene recitata dalla comunità ecclesiastica in apposite messe e che sarà inserita nel loro nuovo libro di preghiere comune, che sarà pubblicato quest’anno.
Nell’introduzione alla preghiera è specificato che “dopo la nascita o l’adozione del bambino, i genitori, insieme ad altre persone della famiglia, si rechino in Chiesa in modo che la congregazione possa dare il benvenuto e ringraziare Dio per il bambino”.
“Vi invito a unirvi alla famiglia – recita un passo della preghiera – che ora hanno un nuovo figlio per offrire a Dio il ringraziamento per la responsabilità piacevole e solenne che oggi hanno con l’arrivo del bambino come un membro della vostra famiglia”. E ancora “la famiglia vuole che noi siamo testimoni di questo nuovo rapporto”.
La preghiera conclude con un appello: “Che Dio nostro Padre ci benedica: gli abbiamo dato il nostro nome e affinché possiamo vivere insieme in amore e affetto, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore. Amen”.
Nel corso della liturgia la comunità recita anche il Salmo 16 o Salmo 23.
“O Dio, tu ci hai insegnato con il tuo benedetto Figlio
che chiunque riceva un bambino nel nome di Cristo,
riceve Cristo stesso.
Grazie per la benedizione concessa a questa famiglia,
dando questo bambino. Concedi loro la forza calma e saggezza paziente,
avendo questo bambino da amare
tutto ciò che è vero e nobile, giusto e puro,
gentile e onorevole, virtuoso e degno,
seguendo l’esempio del nostro Salvatore Gesù Cristo”.
Arriva dal Brasile, dunque, un grande esempio di responsabilità e di presa d’atto del grande dono che è un figlio adottivo. Un modello comportamentale da seguire anche da parte delle famiglie italiane che devono recuperare il giusto spirito per riavvicinarsi alle adozioni internazionali e aprire il loro cuore ad un figlio adottivo. I dati del 2013, infatti, documentano un calo dei minori autorizzati all’ingresso in Italia: 187 rispetto ai 270 minori del 2012. Da qui bisogna ripartire se si vogliono salvare le adozioni internazionali: e proprio al fianco della famiglie italiane si schiera Ai.Bi. con la campagna #iosonoundono. Perché vogliamo, insieme alle meravigliose famiglie adottive, salvare l’adozione internazionale.
L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.
Sostieni anche tu questa nostra testimonianza e specifica missione, Dona ora inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..