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Che cosa ti ha fatto?

Dal Vangelo secondo Giovanni (9, 24-27)

Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: “Dà gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore”. Quegli rispose: “Se sia un peccatore, non lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo”.
Allora gli dissero di nuovo: “Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?”Rispose loro: “ve l’ho già detto e non mi avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo?”.

Commento

“Prima ero abbandonato e ora non lo sono più: sono un figlio come tanti, come ogni bambino dovrebbe essere”.

Quando avvengono, i miracoli stupiscono, meravigliano, scandalizzano, ma non chi ne è protagonista, ma coloro che, assistendovi, vogliono tentare a tutti i costi di capire.

I miracoli si accettano, così come accadono, con la semplicità del cuore.

Com’è possibile analizzare, segmentare un atto d’Amore? I perché, i se, cedono di fronte alla spontaneità e naturalezza di un bambino fra le braccia di una mamma.

La potenza dell’ Amore è tanto sconfinata e illimitata da risultare incomprensibile e totalmente impotente per chi ha messo sugli altari della sua vita gli idoli di sempre: l’uomo e le sue esigenze.

Perché abbiamo più fede nei successi della scienza medica che non nella semplicità di un gesto di accoglienza?

Cerchiamo i miracoli, dove purtroppo non si realizzeranno mai e con un tale accanimento, costanza, perseveranza da lasciare veramente stupefatti.

Ah! Se avessimo più fede in noi stessi e nella nostra capacità di amare, quanti bambini, oggi abbandonati, diventerebbero figli e quante coppie, alla ricerca del figlio a tutti i costi, sarebbero genitori finalmente felici e pazzamente innamorati!

Cerchiamo, tentiamo, sperimentiamo…

“Che cosa ti ha fatto? Dove sei andata? Quante volte? Chi ti ha aperto gli occhi?”…

eppure basta così poco “per vedere”: un sì, un semplice sì e quel ora “sia fatta la tua volontà” ci apre i confini di una grazia che non avremmo mai pensato di possedere.

… e si avvera, ancora una volta, il miracolo.

Preghiamo:

Nel 1° mistero preghiamo perché non venga mai meno la nostra fede nella semplicità dei gesti di accoglienza.

Nel 2° mistero preghiamo per riuscire ad accogliere la volontà di amore del Padre anche quando, inizialmente, è per noi incomprensibile.

Nel 3° mistero preghiamo per le coppie che stanno tentando di avere un figlio “a tutti i costi”, perché sappiano “vedere” la grazia di cui sono circondate.

Nel 4° mistero preghiamo per chi ha fede solo nella scienza medica perché, sappia accettare anche i possibili insuccessi e possa trovare la forza e la volontà per tentare di “vedere” anche un’altra realtà di fede.

Nel 5° mistero preghiamo per i nostri bambini abbandonati e dimenticati perché il mondo degli adulti si faccia carico anche del loro desiderio di essere, un giorno, dei figli.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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