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Conoscere l’Amore

Dal vangelo di Giovanni (Gv 10, 14-16)“Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di questo ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore”.


Commento

<< Kinshasa, Aprile 2009, Repubblica Democratica del Congo:
Padre Robert e Suor Claudia hanno aperto una comunità di accoglienza dove vivono 35 bambini.
I bambini sono tutti abbandonati, entrano nel centro anche molto piccoli e poi fanno tutto il percorso nella comunità: qui studiano, vengono seguiti per le cure sanitarie e quindi avviati al lavoro. I bambini sono sostenuti dal sostegno a distanza:
non hanno mai fatto adozioni e non vogliono farle perchè i bambini sono già nella “loro famiglia”. Infatti Padre Robert ci tiene a specificare che loro due sono la mamma e il papà di tutti i bambini >>.

Eppure ogni bambino nasce per essere un vero figlio, per vivere l’esperienza dell’amore, per “conoscere” ed essere “conosciuto” da un vero Padre e una vera Madre.
Anche i bambini che vengono abbandonati sono nati per essere figli e conoscere l’amore: Gesù, si è incarnato ed è stato abbandonato anche per loro!
Un missionario, un educatore potranno far conoscere e far vivere ad un bambino abbandonato l’esperienza dell’affetto, della cura, dell’amicizia, ma mai dell’amore:
solo un Padre e una Madre possono accogliere un Figlio nella relazione trinitaria dell’Amore, dove il Padre “conosce” il Figlio e il Figlio conosce il Padre.
Certo è più semplice e facile e forse più gratificante accontentarsi di “assistere” un bambino abbandonato invece di lottare per cercargli una famiglia.
Anche in Congo, come in molti altri paesi, tentare di far adottare un bambino abbandonato significa non solo lavorare duramente e investire notevoli risorse per ricercare le sue origini al fine di ricostruire la sua vera storia, ma anche ingaggiare un’aspra battaglia contro la corruzione, i pregiudizi, la burocrazia…….
Dare una vera famiglia ai bambini abbandonati è la strada più difficile,
<< ma anche queste io devo condurre >> al mio ovile, perchè non ci sia più nessuno che dica << Vorrei non essere mai nato perchè quando sono uscito dalla mia comunità mi sono sentito abbandonato per la seconda volta! >>.


Preghiamo

Nel 1º mistero preghiamo per ogni bambino abbandonato perchè possa al più presto conoscere l’amore di un vero Padre e di una vera Madre;

Nel 2º mistero preghiamo per i missionari e le missionarie perchè comprendano che offrire la vita per un bambino abbandonato significa lottare per fargli “conoscere” lo amore di una vera famiglia;

Nel 3º mistero preghiamo per le associazioni e i gruppi che gestiscono i programmi di Sostegno a Distanza perchè aiutino i bambini abbandonati a conoscere al più presto l’amore di una vera famiglia;

Nel 4º mistero preghiamo per i governanti dei paesi africani perchè vogliano promulgare le leggi e i provvedimenti necessari a far si che i loro bambini abbandonati possano diventare veri figli;

Nel 5º mistero preghiamo per chi purtroppo, non sarà mai, nella sua vita terrena, un figlio perchè riesca a perdonare, nel suo cuore, chi avrebbe potuto aiutarlo a “conoscere” l’amore di una famiglia e non l’ha fatto.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


Sostieni anche tu questa nostra testimonianza e specifica missione, Dona ora
inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..

1 Commento

  • Carla bettinelli
    Pubblicato 13 Maggio 2009 22:52 0Likes

    Solo nell’esperienza umana di essere figlio, sarà possibile capire e accettare l’amore di Dio.
    Sentirsi amati perchè unici per mio padre e per mia madre, unici perchè figli, sentirsi appartenenti in un legame che nemmeno la morte può cancellare. E’ questo l’essere figlio ed è questo che aiuta la relazione con Dio. E sentirsi fratelli con gli altri figli di quel padre e di quella madre sarà l’esperienza che fa comprendere la fratellanza umana

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