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Cristina Riccardi “L’affido non è un problema, ma una risorsa da rilanciare con il coinvolgimento delle associazioni familiari”.

affido-cristina-riccardi_400x286-2L’accoglienza famigliare temporanea è un’opportunità fondamentale per prevenire l’allontanamento definitivo di un bimbo dalla sua famiglia quando questa è in difficoltà, oltre ad essere uno straordinario atto di generosità da parte di una famiglia nei confronti di un’altra famiglia, in particolare dei figli che per particolari problemi devono essere allontanati per un certo tempo dai propri genitori. Ne parliamo con Cristina Riccardi, componente del consiglio direttivo sia di Ai.Bi. Amici dei Bambini – con delega per l’affido familiare – che de La Pietra Scartata;  Cristina ci ha spiegato quale sia l’attuale situazione nel nostro Paese.


Esiste in Italia la cultura dell’affido familiare temporaneo oppure c’è ancora della strada da fare?

Purtroppo ancora oggi c’è tantissima strada da fare. Esiste un’idea diffusa che l’affido sia un problema per le famiglie accoglienti, gli affidatari. Questo avviene perché spesso i progetti che i servizi sociali attuano non riescono a sostenere concretamente le famiglie d’origine dei bambini che si trovano in difficoltà, ma consistono piuttosto in ‘cerotti’ che possono solamente contenere la fragile situazione. Le risorse di cui dispongono sono limitatissime, soprattutto in alcune regioni d’ItaliaL’affido così troppo spesso si trasforma da accoglienza temporanea a permanente fino alla maggiore età del bambino, e le famiglie d’origine si trascinano tutti i problemi del caso per anni. Dovrebbe trattarsi di una legge pensata come prevenzione all’allontanamento definitivo, ma nella realtà non funziona così. La temporaneità nei fatti non viene rispettata in oltre il 60% dei progetti di affido“.

Come giudica il fatto che l’ultimo rapporto sui dati relativi agli affidi di lunga durata risalga al 2012?

Si tratta di un grande e vero scandalo. Oltre a non essere aggiornati, sono solo meri dati quantitativi. Questi dati non ci aiutano a conoscere il bambino, il suo passato e quale percorso ha fatto, se ha avuto beneficio dall’allontanamento dalla famiglia d’origine. E ancor meno l’efficacia del sistema affido“.

Come si può diffondere la cultura dell’accoglienza famigliare temporanea e rilanciare l’affido famigliare nel nostro Paese?

Occorre innanzitutto contrastare lidea diffusa che l’affido sia un problema e questo può avvenire attraverso la testimonianza delle tante belle storie andate a buon fine. È necessario combattere sicuramente i tagli alle risorse pubbliche destinate al sostegno alle famiglie in difficoltà e ai minori. È fondamentale, inoltre, un maggiore coinvolgimento dell’associazionismo nella realizzazione dei progetti daffido. Le associazioni devono avere maggiori responsabilità e possibilità di movimento in quanto in grado di portare altre risorse a sostegno del progetto di affido, non solo di tipo economico“.

Qual è il ruolo di Ai.Bi. in questo progetto di rilancio?

Ai.Bi. Amici dei Bambini è impegnata nel campo dell’affido famigliare temporaneo da oltre quindici anni. Ai.Bi. chiede che venga riconosciuta una maggiore responsabilità all’associazionismo nel rispetto della sussidiarietà sancita dalla legge. L’accoglienza famigliare temporanea ha un’importanza assoluta in una società che voglia essere giusta e solidale con i più deboli ed uno strumento importantissimo per la tutela dei più piccoli“.

Ai.Bi. organizza incontri informativi e corsi di preparazione per le famiglie che desiderano compiere questo gesto d’amore con l’obiettivo di preparare e sostenere le famiglie in un percorso di accoglienza familiare temporanea. E’ inoltre attiva una rubrica Mi Affido a Te, in cui vengono pubblicate le richieste di affido segnalate dai servizi del territorio.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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