Milano, domenica 5 febbraio. Don Massimiliano Sabbadini celebra la Benedizione delle Adozioni, punto culminante della spiritualità dell’accoglienza

Domenica 5 febbraio 2017 anche per l’Arcidiocesi di Milano si rinnova l’offerta a tutte le famiglie adottive di testimoniare davanti al Signore e alla sua Chiesa la propria accoglienza. Per il quinto anno, infatti, le associazioni La Pietra Scartata e Ai.Bi. Amici dei Bambini propongono la Benedizione delle Adozioni. Il rito sarà officiato nella chiesa di Santa Giustina, in viale Affori, nel corso della Santa Messa delle ore 11.30.

Per la prima volta a celebrare il rito per la Benedizione delle Adozioni sarà don Massimiliano Sabbadini, nominato lo scorso mese di novembre consigliere spirituale de La Pietra Scartata dal Cardinale Angelo Scola Arcivescovo di Milano.

Proprio don Massimiliano, sabato 4 febbraio, conoscerà le famiglie che il giorno successivo parteciperanno al rito. “Si tratta del terzo e ultimo incontro previsto dal percorso di formazione che le coppie interessate hanno affrontato in vista di questo importante appuntamento – spiega Cristina Riccardi, coordinatrice regionale per La Pietra Scartata in Lombardia -. Per l’occasione ci ritroveremo nel pomeriggio di sabato al centro servizi alla famiglia ‘Fidarsi della vita’, attiguo alla parrocchia di Santa Giustina”.

Nei due incontri precedenti, svoltisi anch’essi nel medesimo centro, le famiglie che hanno aderito al rito hanno avuto invece la possibilità di conoscere e confrontarsi con genitori e figli che negli anni scorsi hanno già vissuto l’esperienza della Benedizione. “In preparazione di questo rito – dice ancora Cristina Riccardi – ci è sembrato giusto che a ‘formare’ le famiglie fossero altre famiglie che, avendo già percorso il ‘cammino spirituale’ dell’adozione con La Pietra Scartata, hanno potuto ‘accompagnare’ le nuove famiglie adottive alla scoperta del significato spirituale della loro scelta di accoglienza e, da lì, alla piena comprensione del valore di un rito come la Benedizione delle Adozioni”.

L’esperienza adottiva, infatti, non finisce davvero con la sentenza che ne conclude l’iter amministrativo. L’adozione può assumere un significato anche davanti al Signore e alla Sua Chiesa, in virtù di un’accoglienza pienamente vissuta nel Suo nome. Consapevoli di questo, sempre più famiglie adottive, anche in Lombardia, chiedono di poter riconoscere e celebrare comunitariamente l’accoglienza del loro figlio come “nascita adottiva”.

“Il cammino percorso – hanno scritto i coniugi Cristina Riccardi e Paolo Pellini alle famiglie che si avviano al rito – ci ha permesso di riconoscere ed esprimere, con sempre più consapevolezza, l’identità e il carisma del nostro movimento di famiglie accoglienti, sollecitandoci nella ricerca di tutte quelle esperienze ecclesiali che nell’esperienza adottiva sono in grado di cogliere una ‘scelta in grado di esprimere una particolare fecondità dell’esperienza coniugale’”, come scritto anche da papa Francesco nell’esortazione Amoris Laetitia.