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È il bambino abbandonato il modello per entrare nel Regno di Dio.

Si rinnova anche per il mese di ottobre la preziosa preghiera del Santo Rosario dedicata ai bambini abbandonati di tutto il mondo e alle famiglie adottive e affidatarie, una proposta delle famiglie della comunità La Pietra Scartata che per tale iniziativa si ritrovano il primo sabato di ogni mese coinvolgendo le proprie parrocchie, i gruppi e le comunità locali.


Con particolare riferimento alla spiritualità dell’accoglienza adottiva e affidataria, insieme a 5 intenzioni per la preghiera del Santo Rosario, viene offerto un breve commento al Vangelo proposto dalla liturgia per domenica 7 ottobre 2018 (Mc 10,2-16).

Il commento e le preghiere che accompagnano il brano del Vangelo di Marco sono per il mese di ottobre curate dai coniugi Maria ed Enrico Gallozzi del Gruppo Famiglie della regione Campania.

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dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,2-16)

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

Commento

In questo brano del Vangelo di Marco, Gesù ci presenta l’unione tra marito e moglie che deve essere indissolubile.

L’uomo e la donna sono stati creati per amarsi. Il matrimonio è una manifestazione di amore così alta da rappresentare l’amore di Dio per il suo popolo. Un amore infinito che vediamo nelle “braccia aperte” di Gesù pronte ad accogliere e benedire i bambini.

Gesù ammira la loro innocenza e la loro spontaneità tanto che li propone come a tutti come modello per entrare nel Regno di Dio.

Noi adulti spesso ci complichiamo la vita con le nostre manie di grandezza, con la nostra presunzione di poter gestire tutto da soli, dimenticando che Dio apprezza chi è umile e piccolo e, soprattutto, attraverso noi, si prende cura di quei piccoli che soffrono per la mancanza di amore e affetto familiare.

Preghiamo

Nel primo mistero gaudioso ricordiamo l’annunciazione dell’Angelo a Maria Vergine.

Signore aiutaci ad avere braccia aperte per accogliere come figli quei bambini che non godono di un affetto familiare.

Nel secondo mistero gaudioso ricordiamo la visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta

Signore rendici umili e semplici per essere strumenti di pace nelle tue mani.

Nel terzo mistero gaudioso ricordiamo la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme

Fa’ o Signore che i nostri politici siano attenti ai bisogni dei bambini abbandonati.

Nel quarto mistero gaudioso ricordiamo Gesù che viene presentato al Tempio da Maria e Giuseppe

Signore sostieni tutte le coppie che si stanno avvicinando all’idea di accogliere come figlio un bambino abbandonato.

Nel quinto mistero gaudioso ricordiamo il ritrovamento di Gesù nel Tempio

Signore guida e proteggi tutti coloro che lavorano per rendere figli i minori abbandonati.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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