Salta al contenuto Skip to sidebar Skip to footer

E’ vostro Figlio, accoglietelo

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9, 33-35)

Pietro disse a Gesù: “Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elìa”. Egli non sapeva quel che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all’entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo”.

Commento

Novo Sibirsk (Siberia): Nikita, 5 anni, tre dei quali passati in quell’istituto, entra, mano nella mano alla sua sorridente direttrice.
Le labbra accartocciate in una enigmatica imbronciatura, quasi a voler sciogliere un già assillante dubbio: anche se nessuno lo dice, tutti i bambini che vivono in un istituto sanno qual’è la stanza del “primo” incontro, dove se ti va bene, puoi incontrare, finalmente, un vero papà e una vera mamma…devi solo aspettare il giorno in cui chiamano il tuo nome:

Paolo e Anna, tre anni di lunghe e interminabili attese, da quel giorno in cui, ultimati e finalmente presentati tutti i documenti, pensavano di essere giunti alla fine del cammino.
Ora in quella stanza, piena all’inverosimile di ogni genere di giochi, si sentivano svuotati, stanchi, tesi: avevano immaginato infinite volte quel momento, ripassato, nel loro cuore le domande e le risposte, ma, di fronte a quel bambino…avevano paura.
La dimensione del tempo era, all’improvviso, svanita; non vi era più nulla di importante nella loro vita che non lo stare lì e vivere quel momento…di fronte a un volto, solo un istante prima del tutto sconosciuto, si svelava, piano, piano, il mistero dell’adozione.
Il desiderio di restare, il non sapere cosa fare, l’inutilità del dire, il tentar di capire, l’ossessione di osservare, senza più essere capaci di pensare né ragionare…tocchiamo i limiti delle nostre certezze e ritorna la paura.

Il volto di quel bambino ci rivela la misura della nostra accoglienza:
– riesco a scorgere una breccia che si fa strada, nel mio cuore, per la quale il dubbio inizia lentamente a sgretolarsi?
– oppure un muro inaccessibile mi separa da te?
In ginocchio, davanti a quel bambino non ci rimane che lo spazio della fede: “Ti accolgo, perché credo che tu sarai mio figlio. Accoglimi, perché crederai che io sarò tuo padre”.

Oggi preghiamo:

Nel 1° mistero preghiamo perché la paura di ciò che non capiamo non ci impedisca di accogliere un bambino dimenticato.

Nel 2° mistero preghiamo perché la nostra accoglienza non si fermi di fronte all’impressione di ciò che inizialmente appare, ma venga guidata dalla luce della fede.

Nel 3° mistero preghiamo perché i bambini abbandonati che sono stati rifiutati a causa dei limiti della nostra accoglienza, riescano un giorno ad essere anche loro accolti ed amati come figli.

Nel 4° mistero preghiamo per tutte le coppie che stanno affrontando il primo incontro con il loro figlio perché la forza della nostra preghiera li possa aiutare a superare la paura dell’accoglienza.

Nel 5° mistero preghiamo perché un numero sempre maggiore di coppie possa scoprire la grazia della sterilità feconda aprendosi così all’accoglienza di un bambino dimenticato e abbandonato.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


Sostieni anche tu questa nostra testimonianza e specifica missione, Dona ora
inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..

Lascia un commento