Apertura alla vita non è sinonimo di irresponsabilità. Papa Francesco, nel corso del suo viaggio di ritorno dalle Filippine, rivolge un richiamo forte alle famiglie, chiamandole a una “paternità responsabile” e precisando che “i cattolici non sono conigli” e che “essere un buon cristiano” non comporta il dover “fare figli in serie”.
A bordo del volo PR8010 Manila-Roma, il Pontefice ha dialogato a lungo con i giornalisti, affrontando gli argomenti più vari: dall’imposizione della teoria gender alla “colonizzazione ideologica” portata dai regimi totalitari, dall’Islam alla libertà di espressione, fino, appunto, alla contraccezione e alla paternità responsabile.
Citando Paolo VI e la sua enciclica “Humanae Vitae”, il Papa ha voluto ricordare come “l’apertura alla vita sia condizione del sacramento del matrimonio”. Nel suo pensiero, Papa Montini “non è stato antiquato o chiuso, ma un profeta”, capace di studiare “come aiutare tanti casi particolari e problemi di tutto i giorni”. “Il suo rifiuto – ha precisato Bergoglio – non era legato solo ai casi personali” e raccomandava “ai confessori di essere misericordioso, di capire”.
Non condividere la contraccezione, però, non vuol dire dover fare figli in serie. A questo proposito Papa Francesco ha raccontato un episodio che lo vide protagonista qualche anno fa, quando rimproverò una donna all’ottava gravidanza dopo 7 parti cesarei: “vuole lasciare orfani i 7 figli?”, le chiese Bergoglio, per i quali, quell’ennesima gravidanza pericolosa era un’irresponsabilità, un “tentare Dio”.
Per mantenere costante il livello demografico, secondo Papa Francesco, il numero giusto di figli è 3 a famiglia. “Quando si scende – ha ricordato –, succede ciò che ho sentito dire potrebbe accadere in Italia nel 2024: non ci saranno soldi per pagare i pensionati”. Insomma, per Bergoglio, la parola chiave è “paternità responsabile”. E ad aiutare in questo, nella Chiesa, ci sono i gruppi matrimoniali, gli esperti, i pastori…
Apprezzamento per il richiamo di Papa Francesco alle famiglie è stato espresso dal presidente di Amici dei Bambini, Marco Griffini, vista il basso tasso di bassa natalità che caratterizza l’attuale situazione demografica italiana. Lo stesso Griffini rivolge poi un accorato appello al Papa a nome dei tanti bambini abbandonati. “Se 3 è il numero giusto di figli per ogni famiglia – dice il presidente di Ai.Bi. – perché uno dei 3 non potrebbe essere un bambino adottato? Dico questo soprattutto alla luce dell’altissimo numero di minori che nel mondo non hanno una famiglia: 168 milioni di piccoli privi di un papà e di una mamma, che aspettano solo di poter tornare a sentirsi figli in una nuova famiglia”. E questa sarebbe la più bella prova di paternità responsabile.
Fonti: Corriere della Sera, la Repubblica
L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.
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