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I settantadue tornarono pieni di gioia

    a cura di Massimo e Marialuisa Cecchetti

Dal vangelo secondo Luca (Lc 10,17-24)
In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: “Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome”.


Egli disse loro: “Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”.

In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo”.

E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: “Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono”…

COMMENTO
Il numero di “settantadue” inviati, che fanno ritorno da Gesù pieni di gioia, riporta al concetto di universalità: la missione non è dunque riservata solo ai dodici ma richiede la partecipazione di tutti. Cristo invia tutti i suoi discepoli ad annunciare il suo messaggio di salvezza, ne condivide il successo contro la forza del male, ma li invita a rallegrarsi per “essere stati scelti” dal Padre, piuttosto che per la riuscita della loro missione.

Quante famiglie sono state chiamate per realizzare la salvezza di un bambino abbandonato, quante di loro hanno fatto ritorno felici per aver concluso con successo ciò per cui erano state scelte… quanti cuori sanati nell’affidarsi al Padre, quanta luce dopo le tenebre, quanta tenerezza in quell’abbraccio…

Eppure ancora una volta la Sua parola va oltre: “non rallegratevi però”, alzate il vostro sguardo verso il Padre , poiché da Lui siete stati scelti, i “Vostri nomi sono scritti nei cieli”, “Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete”.

Non possiamo fermare il nostro entusiasmo; non possiamo non dire al mondo la bellezza della rinascita di un bambino che diventa figlio; non possiamo non dare lode anche solo per un bambino strappato alla scelta di morte di una madre troppo sola; non possiamo chiuderci nell’intimità di un sogno realizzato, fermarci dinanzi al male, all’indifferenza, all’assistenza, alle logiche del denaro… perché i nostri occhi sono “beati”, hanno visto ciò che ad altri non è stato dato di vedere.

Preghiamo:

Nel 1° mistero preghiamo per tutti i bambini e i ragazzi abbandonati perché, grazie al tuo amore paterno, possano mantenere sempre viva la speranza di rinascere un giorno, veri figli.

Nel 2° mistero preghiamo per tutte quelle famiglie che “non ascoltano” la tua chiamata all’accoglienza, dona loro la grazia della fecondità del cuore.

Nel 3° mistero preghiamo per le famiglie adottive che si mettono a servizio nell’accompagnamento di chi intraprende la via dell’adozione, affinché la loro testimonianza sia sempre gioiosa ed accogliente.

Nel 4° mistero preghiamo per quanti quotidianamente si prodigano, in Italia e all’estero perché ogni bambino abbandonato possa ritrovare al più presto una famiglia.

Nel 5° mistero preghiamo per i giovani protagonisti del progetto di salvezza che li ha resi nuovamente figli, perché si riconoscano essi stessi tra gli “inviati” a combattere contro il male dell’abbandono.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


Sostieni anche tu questa nostra testimonianza e specifica missione, Dona ora
inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..

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