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Il filosofo Fabrice Hadjadj: «Bimbi trisomici sterminati li considerano sub-umani»

down-childFra le proteste più vibranti alla decisione del Consiglio superiore francese per l’audiovisivo (Csa), si è distinta nelle ultime ore quella del filosofo cattolico transalpino Fabrice Hadjadj, presidente a Friburgo (Svizzera) dell’Istituto europeo di studi antropologici Philanthropos e autore negli ultimi anni di saggi che hanno lasciato il segno, fino alla recente raccolta di testi “Poiché tutto è in via di distruzione: riflessioni sulla fine della cultura e della modernità” (edizioni Le Passeur).
In un intervento intitolato “Avviso ai bisomici” e pubblicato sul periodico elvetico L’Echo Magazine (Ginevra), l’intellettuale con radici familiari ebraiche ricorda in apertura che il grande rabbino Abraham Karelitz riservava ai malati di trisomia 21 un rispetto superiore a qualsiasi autorità pubblica. Il filosofo cita la spiegazione data dal rabbino a chi assisteva alla scena con stupore: « Perché , se Dio non gli ha dato una capacità altrettanto grande di studiare la Torah , è perché essa è già più perfetta e più avanzata della mia sul cammino della santità».
In proposito , Hadjadj nota : «Abbiamo dimenticato questa lezione. Trattiamo i bambini trisomici come si faceva un tempo con gli ebrei, giudicati come dei parassiti e degli Untermenschen “sub-umani”, ndr. U bracchiamo, li riconosciamo, li sterminiamo. Ciò si vede meno, perché la camera mortuaria è il ventre di una povera donna consenziente, trascinata dal culto della performance».
Anche a proposito della necessità di un’ «adesione spontanea e consensuale», evocata come argomento dal Csa, il filosofo si esprime con estrema fermezza, evocando la semplice differenza cromosomica, proprio un cromosoma aggiuntivo, che caratterizza i portatori di trisomia: «Credevo questa forma di adesione riservata alle bestie, che agiscono per istinto. Ma no, deve invece essere quella dei telespettatori bisomici, che si credono nondimeno superiori ai loro fratelli trisomici».
Fra i presunti difetti che secondo Hadjadj si vorrebbero implicitamente rimproverare a ogni costo ai bambini trisomici, vi è pure quello di pregare «con un cuore semplice, il che è orribile, poiché occorre avere un cuore duro e calpestare i propri concorrenti».


Daniele Zappalà

FONTE:Avvenire



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