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Il futuro delle adozioni internazionali passa anche attraverso la Commissione per le Adozioni Internazionali tornata a riunirsi dopo tre anni di inaudita sospensione.

Riportiamo le prime reazioni di Marco Griffini, Presidente di Ai.Bi. Amici dei Bambini a seguito della lettura del primo comunicato stampa della Commissione Adozioni Internazionali (Cai), riunitasi per la prima volta sotto la presidenza Gentiloni dopo la nomina di Laura Laura in qualità di vicepresidente della Cai in sostituzione della non rimpianta Silvia Della Monica. La Cai è rimasta per anni ‘sequestrata’ da una gestione inaudita e anomala oltre ad essere rimasta abbandonata dalle istituzioni che non hanno inteso dare ascolto alle innumerevoli segnalazioni e richieste avanzate da tantissime famiglie, associazioni e dalla maggioranza degli enti enti autorizzati da sempre desiderosi di assicurare trasparenza e legalità al mondo delle adozioni internazionali.


Marco Griffini ‘saluta’ positivamente la ripresa dei lavori della Cai e la veloce nonché quasi in ‘diretta’ pubblicazione, sul sito della Cai stessa, di quanto posto a tema, discusso e deciso a Palazzo Chigi alla presenza del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

 La prima cosa che ci ha sorpreso favorevolmente è stato il nuovo ‘stile’ inaugurato dalla vicepresidente della Cai Laura Laera: l’assoluta trasparenza dell’agire e del comportarsi. Mai prima di ora, infatti, era stato pubblicato – e in tempo reale! – un comunicato stampa riportante i contenuti degli argomenti trattati nel corso della riunione della stessa Commissione. Questo è veramente un buon inizio: avevamo veramente bisogno di un radicale cambiamento di aria dopo gli anni oscurantisti”.

Un comunicato quasi programmatico in cui si possono già individuare “le linee guida del lavoro della CAI  – continua Griffini – come la riattivazione della Linea Cai, l’attività di monitoraggio e analisi e, non per ultimo, il supporto tecnico alle attività internazionali”.

Ma soprattutto quello che Ai.Bi. accoglie con grande favore è la ‘promessa’ della vicepresidente Laera che dichiara: «si faranno verifiche sugli enti autorizzati». “Nulla di più auspicabile e varie volte invocato – precisa il Presidente Griffini -:  non a caso ricordiamo che per regolamento tutti gli enti autorizzati devono essere verificati ogni 2 anni … in nome della trasparenza! Quindi niente di più augurabile!”.

Piuttosto – aggiunge Griffini – è necessario capire quanti enti autorizzati siano ancora in vita … e soprattutto speriamo che, finalmente, si metta la parola fine alla vergognosa piaga che affligge l’adozione internazionale: i pagamenti in nero e in contanti. Pratica ahimè ancora diffusa. E a farne le spese – in tutti i sensi – sono proprio le coppie desiderose di dare una famiglia a un bambino abbandonato”.

In questo senso acquista una notevole importanza la volontà della vicepresidente Laera di istituire “il fascicolo coppia digitale al quale potranno accedere le coppie attraverso l’identità digitale in un’ottica di sempre maggior trasparenza dell’operato della Commissione”.

Inoltre, di sicuro la ripresa dei lavori collegiali della Cai è foriera anche “di una ripresa di collaborazione virtuosa e di un dialogo costruttivo con le famiglie e gli enti … i grandi esclusi e dimenticati di questi ultimi tre anni”.

Soprattutto “il comunicato non lascia dubbi anche sulla necessità di fare finalmente luce – precisa Griffini su quanto vergognosamente accaduto nella precedente gestione della Cai.

Ci aspettiamo che si renda pubblico quanto emergerà – si augura il presidente di Ai.Bi. – e se danni sono stati procurati dalla precedente vicepresidente Silvia Della Monica a famiglie ed enti, che tutti abbiano il giusto risarcimento”.

Certo rimangono tante domande e tra queste ne ricordiamo una: “perché si è voluti arrivare fino a questo punto, lasciando imperterriti alla guida di un settore così delicato come le adozioni internazionali,  una persona che, invece, ha portato allo sfascio quello che era un vero e proprio fiore all’occhiello per l’Italia?”.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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