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Il miracolo dell’amore

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 14, 15-18)


Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: << il luogo è deserto ed è oramai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare >>. Ma Gesù rispose: << Non occorre che vadano, date loro voi stessi da mangiare >>. Gli risposero: << Non abbiamo che cinque pani e due pesci! >>.

Commento

E’ sempre così! Ogni volta che ci imbattiamo in un bisogno o davanti a noi si profila un ostacolo, cerchiamo la soluzione solo in ciò che già a noi è noto per averlo, in passato, sperimentato o perchè se ne è sentito parlare.
La nostra vita si svolge secondo direttrici ben ponderate e strutturate da una mente sempre vigile e attenta a “filtrare” quello che non corrisponde ai canoni della “nostra” verità.
E’ difficile trovare lungo le stesse un piccolo spazio per i “miracoli”!.
Ma ha ancora un senso, oggi, parlare di miracoli?
Eppure, noi genitori adottivi, ne siamo testimoni reali:

1. come può un bambino abbandonato dalla mamma che “l’ha fatto”, credere ancora nell’amore di un’altra mamma? Eppure noi siamo diventati i suoi veri genitori, in carne ed ossa.

2. come può quel bambino abbandonato, coltivare, giorno dopo giorno, nella prigione della sua solitudine, la speranza di poter essere amato come un figlio? Eppure oggi è qui tra le mie braccia, partorito dal mio stesso cuore!

<< Date loro voi stessi da mangiare >> e il miracolo dell’adozione si compie: “Credo che tu sia mio figlio, credo che tu sia mio padre”, due corpi che si accolgono nello Spirito di Amore.

Ciò che, per natura o per discernimento umano sembrava impossibile, diventa realtà:

<< Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato >>

Preghiamo:

Nel 1° mistero preghiamo per la fragilità della nostra fede, perché possa “aprirsi” a ciò che non è sempre comprensibile ne spiegabile da un lato prettamente umano;

Nel 2° mistero preghiamo per tutti coloro che, prigionieri della propria razionalità, non credono nell’avverarsi dei miracoli della vita perché possano vedere ciò che la mente non crede;

Nel 3° mistero preghiamo perché ciascuno di noi possa sentirsi e umilmente, accettarsi come strumento del Padre per rendere visibile e concreto il suo Amore sulla terra;

Nel 4° mistero preghiamo per i bambini abbandonati perché il mondo si accorga che ognuno di loro vive in attesa di un miracolo: diventare, un giorno, figlio;

Nel 5° mistero preghiamo per coloro che hanno abbandonato un bambino, perché possano ricevere un po’ dell’amore che hanno donato a chi ha accolto il loro figlio;



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


Sostieni anche tu questa nostra testimonianza e specifica missione, Dona ora
inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..

2 Commento

  • Antonio Garofano
    Pubblicato 8 Gennaio 2010 15:55 0Likes

    PILLOLA DI SAGGEZZA (08 gennaio)
    Oggi fermiamoci brevmnt su 1 movimento del cuore di Gesù. È il brano della moltiplicazione dei pani x 5000 uomini (Mc 6,34-44). Lui vede la stankezza dei discepoli e li conduce in disparte (6,31); Gesù vede lo smarrimento delle folle e ne EBBE COMPASSIONE (la compassione in Gesù ha 1 origine: vede lo stato in cui si è ridotto l’uomo dopo il peccato, senza punti di riferimento; disorientato; senza guide …, destinato alla morte, vede insomma 1 umanità ke nn corrisponde + al progetto originario del Padre, è privata del bene originario e così, si prende cura di questa umanità. In ke modo?). La compassione conduce Gesù alla donazione: VOI STESSI DATE LORO DA MANGIARE, la logica dei discepoli è 1 logica della dispersione, “fai da te”, ke si fida delle proprie forze e possibilità. Questa logica prima o poi disperde: CONGEDALI xkè nn siamo in grado di far fronte a questa situazione nn siamo all’altezza. A questa logica, Gesù risponde con la logica del farsi carico. Amare è dare all’altro nn 1 dono di sé, ma sé stesso in dono. La difficoltà così diventa motivo di xdità di fiducia in sé (proprie capacità, ieri dicevamo ragione/scienza) x fidarci totlmnt ed eslusvmnt di Lui. Ma poikè nn siamo dei burattini nelle mani di Dio ci viene kiesto di fare la nostra parte, insignificante, irrilevante (x gli effetti ke produrrà), ma importante xkè Dio operi oltre qualnq aspettativa e possibilità umana. Questo contributo umano nel Vangelo viene espresso da 5 PANI E 2 PESCI. Quindi x nn cadere nel pericolo della presunzione o della disperazione è necessaria la condivisione sl così si può sperimentare, ke quando l’uomo divide, Dio moltiplica. Il significato di questa pagina evangelica trova la sua motivazione nella constatazione della I lett (1Gv 4,7-10): DIO È AMORE. Buona giornata

  • Antonio Garofano
    Pubblicato 8 Gennaio 2010 15:54 0Likes

    PILLOLA DI SAGGEZZA (07 gennaio)
    Il Vangelo di oggi riprende il tema della luce: IL POPOLO IMMERSO NELLE TENEBRE VIDE 1 GRANDE LUCE … (Mt 4,12-17.23). È la profezia di Is (9,1) ke a 1 popolo schiavo in Assiria, annuncia il ritorno alla loro patria in 1 tripudio di gioia. Quel popolo schiavo, è figura di 1 umanità ke smarrita, vive curva sotto il peso delle proprie scelte, schiava di padroni ke hanno messo ceppi ai suoi piedi e catene alla sua anima, schiacciata dal terrore dell’al di là, “là dove il gioire è ignota cosa” diceva 1 tragico greco (Eschilo). Questa luce profetizzata è attuata da Gesù (vero Dio e vero uomo) attraverso le sue parole e le sue opere: la sua divinità la manifesta xkè: parla a nome di Dio; annuncia il regno di Dio … COMINCIÒ A PREDICARE … CONVERTITEVI IL REGNO È VICINO;; il volto umano lo mostra x la sua compassione verso i bisogni degli uomini: CURANDO OGNI SORTA DI MALATTIE E DI INFERMITÀ … Questa unione dell’aspetto divino e umano in Gesù è fondamentale. Nella I lett Gv (1Gv 3,22-4,6) parla a cristiani ke contestano la venuta del Figlio di Dio nella carne di Gesù di Nazaret, con la pretesa ke lo Spirito di Dio può suggerire altre vie di salvezza. Così x valutare se le ispirazioni vengono veramente DALLO SPIRITO DI DIO E NN DA QUELLO DELL’ANTICRISTO l’apostolo offre alcuni criteri di discernimento: 1) OGNI SPIRITO KE RICONOSCE KE GESÙ C. È VENUTO NELLA CARNE È DA DIO (nn cercare una spiritualità di evasione cercando entusiasmi fuori della ns vita quotidiana); 2) KI CONOSCE DIO ASCOLTA NOI (quel noi è la docilità alle indicazioni della Kiesa). Oggi dobbiamo riconoscere ke esiste il pericolo sia di 1 intellettualismo: ke fa perno sl su 1 ricerca razionale nn illuminata dalla “sapienza” dello Spirito (quanti “maestri” la nostra cultura occidentale ci presenta ogni giorno! Proprio ieri il Papa ha detto: la scienza/la ragione sia umile nn abbia troppa fiducia di sè); sia di 1 spiritualismo ke pretende di attingere slamnt da 1 sentire interiore nn illuminato da 1 guida esterna e 1 riflessione seria. L’esperienza di ogni uomo ke incontra Gesù è 1 passaggio ke rischiara il volto di 1 vita, ke passa dalle tenebre alla luce. L’aprirsi di ogni giornata, davanti al Signore ke viene a incontrarci, è pieno di luce e di speranza. Buona giornata

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