Dal Vangelo secondo Luca (2, 25-32)
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Commento
Come Simeone, ogni bambino abbandonato aspetta la consolazione. Ovvero aspetta la carezza di un papà e una mamma che lo accolgono. Ma l’attesa di Simeone è paragonabile anche all’attesa delle coppie prima dell’incontro con il proprio figlio in cui gli anni migliori passano, la giovinezza va via e il figlio tanto atteso sembra non arrivare mai.
Ma siamo davvero così fiduciosi come Simeone? Siamo certi che prima o poi la nostra consolazione arrivi?
Le difficoltà sono tante e anche il senso dell’andare non è sempre così evidente. Quindi Signore non ci lasciare soli, aiutaci a trovare consolazione in Te durante le nostre difficoltà quotidiane e a superare il senso di inadeguatezza che a volte ci pervade.
Ma anche Giuseppe e Maria che hanno appena avuto il loro bambino e lo presentano al tempio, sono pieni di aspettative per il futuro dei figli. Ti benediciamo Signore per la grazia e la gioia che ci hai donato, mandandoci i nostri figli.
Con la consapevolezza che la nostra consolazione é grande, ma ancora maggiore sarebbe quella dei bambini che ogni giorno aspettano un papà e una mamma che si prenda cura di loro, ti affidiamo il cammino di altre coppie in attesa o che hanno adottato recentemente perché possano trovare in Te consolazione e rifugio, nonché il lavoro di tutti coloro che operano a vario titolo nel campo dell’adozione internazionale. Ti affidiamo infine le madri naturali dei nostri figli adottivi perché il dono della vita sia comunque di consolazione per i nostri figli quando si interrogheranno sulle loro origini.
Preghiamo:
Nel 1° mistero preghiamo per i bambini abbandonati che ogni giorno aspettano la consolazione di un papà e una mamma sperando di diventare presto finalmente figli.
Nel 2° mistero preghiamo per tutte le coppie in attesa, perché trovino consolazione e forza in Cristo per affrontare le tante contrarietà nel loro percorso adottivo.
Nel 3° mistero preghiamo per tutti i genitori, adottivi e non, perché un figlio è un figlio comunque sia arrivato e le attese e le speranze che Giuseppe e Maria ripongono in Gesù durante la presentazione al tempio, sono le stesse di tutti i genitori del mondo quando accolgono il proprio bambino.
Nel 4° mistero preghiamo per tutti coloro che sono malati, e in particolare per quella mamma che si è ammalata subito dopo aver incontrato i propri bambini, affinché possano affrontare questo momento di difficoltà riponendo fiducia nel Suo Amore che è l’unica fonte di consolazione e capace di dare un senso al loro cammino.
Nel 5° mistero preghiamo per le madri naturali dei nostri figli che hanno donato loro la vita e quell’unicità che è tanto motivo di consolazione per noi genitori adottivi.
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L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.
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