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Immigrazione. Appello del vescovo di Mondovì alle famiglie: “Ospitate i profughi nelle vostre case”. Le coppie di Ai.Bi. in Sicilia lo fanno già da oltre un anno

lps-figlio-adottivoNon si placa l’emergenza profughi in Italia. Gli sbarchi a Lampedusa sono continui e i centri di accoglienza destinano i rifugiati in tutta la penisola. Stesse “scene” anche in Grecia dove il nuovo governo di Alexis Tsipras ha annunciato la chiusura dei CIE (centro di identificazione ed espulsione) passati alla cronaca per eventi drammatici che hanno coinvolto in prima persona i migranti accolti: suicidi e ronde violente messe in atto dagli agenti dei centri nei confronti degli immigrati. Il governo Tsipras dopo aver annunciato la progressiva chiusura dei Cie  ha rilasciato i soggetti più vulnerabili (minori non accompagnati, donne incinte, anziani e malati).


La situazione non è più tranquilla nei Cie italiani: nel centro di Ponte Galeria a Roma, due migranti si sono tagliati le vene e hanno ingoiato le lamette per protesta contro le condizioni in cui sono costretti a vivere. In contemporanea, 13 richiedenti asilo sono stati espulsi dal centro accoglienza Namastè di Roma, per aver protestato contro la mancata erogazione del “pocket money”.  A questo si aggiunge che il centro di primo soccorso e accoglienza di Lampedusa è al collasso (su un massimo di 400 “posti” sono accolti in questi giorni circa mille migranti).  Insomma situazioni al limite: delle bombe pronte ad esplodere.

Tanti focolai a cui bisogna trovare delle soluzioni alternative: nella provincia di Cuneo (dove stanno per arrivare altri 300 migranti che vanno ad aggiungersi alle centinaia già presenti) il Vescovo, monsignor Luciano Pacomio della Diocesi di Mondovì, ha fatto un appello alle Case di riposo e alle famiglie: “Ospitate i profughi nelle vostre case. Sarebbe un gesto importante e utile”.

Un appello al buon cuore delle famiglie accoglienti che Ai.Bi. ha fatto proprio già da ottobre 2013: da quando ha avviato il progetto Bambini in Alto Mare, per rafforzare il sistema di accoglienza a favore dei minori non accompagnati e delle madri sole che arrivano con i barconi sulle coste siciliane.

“Affidateli alle nostre famiglie di Lampedusa – ha ribadito Ai.Bi. a seguito degli sbarchi degli ultimi giorni – che sono state formate appositamente per fornire assistenza di pronta emergenza”. Queste famiglie hanno partecipato ai corsi di formazione promossi da Ai.Bi. per diventare “famiglie accoglienti”: proprio loro si mettono a disposizione per prendersi cura delle persone più fragili, come donne e bambini, in attesa del loro trasferimento in altre strutture di accoglienza in Italia.

Non lasciateli nel centro – continua l’associazione – dove non ci sono viveri e vestiti per tutti e dove uomini donne e bambini convivono in spazi angusti. Noi siamo qui per loro e siamo disposte ad aprire immediatamente le nostre case. Dateci questa possibilità: per il bene dei bambini”. Se anche tu vuoi darci una mano sostieni il progetto di Ai.Bi. “Bambini in alto mare”

 



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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