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La Chiesa sia impegnata nella tutela dei minori abusati. Tra i minori vulnerabili ed esposti al rischio di abusi troviamo gli abbandonati.

O'MalleySe la Chiesa non è impegnata nella tutela dei minori i nostri sforzi di evangelizzazione non avranno effetti”. Lo ha detto oggi, come riportato dal Servizio Informazione Religiosa, il cardinale Seán Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston e presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, intervenuto presso l’Università Gregoriana al seminario di studio in corso su “Safeguarding in Homes and Schools: Learning from Experience Worldwide”. “Non c’è giustificazione – il monito dell’arcivescovo -, non possiamo fallire nel mettere a punto efficaci standard di protezione di minori e adulti vulnerabili”.


Dobbiamo affrontare il problema degli abusi sessuali da parte dei preti”, ha avvertito il presidente della Commissione, secondo il quale “l’abuso dei più vulnerabili non è un problema cattolico o clericale, è un problema umano ma quando l’abuso è perpetrato da un prete il danno è ancora più profondo” e “il mondo cattolico domanda che noi, suoi pastori, facciamo tutti i passi necessari per proteggere i bambini affidati alla nostra cura”. Del resto “il Papa ci ha affidato la missione di promuovere la responsabilità della Chiesa particolare attraverso lo scambio di best practice e sviluppando risposte efficaci coinvolgendo tutte le nostre Chiese locali”.

La riforma di Francesco, ha precisato, “non riguarda solo le strutture; il Papa ci invita anzitutto alla riforma dei cuori, alla nostra conversione” e “una parte cruciale di questo è offrire ambienti sicuri per tutti nelle nostre chiese”. Tuttavia, ha avvertito O’Malley, “falliremo se non metteremo al primo posto le vittime. ‘Prima la vittima’ è il principio fondamentale della nostra Commissione. Solo i sopravvissuti potranno aiutarci. Non possiamo essere indulgenti in questo lavoro e dobbiamo imparare dall’esperienza e dai nostri errori”.

papa12Da tempo concentrata sullo specifico tema degli abusi sessuali sui minori ricordiamo che la Pontificia Commissione per la tutela dei minori è stata istituita da Papa Francesco nella consapevolezza che “l’effettiva tutela dei minori e l’impegno per garantire loro lo sviluppo umano e spirituale consono alla dignità della persona umana fanno parte integrante del messaggio evangelico che la Chiesa e tutti i suoi membri sono chiamati a diffondere nel mondo”.

Come evidenziato nel chirografo di istituzione della Commissione, il Santo Padre ha dunque inteso proseguire nell’opera già iniziata dai suoi Predecessori “stabilendo una Commissione permanente con lo scopo di promuovere la tutela della dignità dei minori e degli adulti vulnerabili, nonché di cooperare a tale scopo con quanti individualmente o in forma organizzata perseguono il medesimo obiettivo.

È infatti documentato come nel corso del tempo si sia sviluppata la premura della Chiesa anche per l’infanzia abbandonata e per una sempre più efficace tutela di tutti i minori vulnerabili.

Siamo sicuri che nell’orizzonte dell’impegno e delle attenzioni dell’organismo pontificio, prenderanno presto posto anche i temi relativi alla tutela e protezione dei minori abbandonati – tra i primi ad essere vulnerabili, di certo esposti a diversi abusi e spesso vittime -, alla promozione dei loro diritti, al sostegno e affiancamento delle loro famiglie in difficoltà, alla formazione e accompagnamento dei coniugi che maturano una disponibilità per accogliere come figli adottivi i minori abbandonati, alla formazione e accompagnamento dei giovani che si apprestano a lasciare gli Istituti dove hanno trascorso mesi, spesso anni se non l’intera loro infanzia.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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