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La sofferenza “dimenticata” dei bambini abbandonati: in Italia in 30 mila vivono lontano dalla famiglia

sadduemammeOggi il 31% della popolazione mondiale (2,2 miliardi) è costituito da bimbi e adolescenti. A tutte le latitudini, si moltiplicano contro di loro le prevaricazioni e le violenze. Un dato per tutti: si calcola che i soli bambini di strada siano dai 100 ai 150 milioni, ma il numero è destinato ad aumentare a causa della crescita demografica e dell’urbanizzazione.

Numeri aridi ma che danno una misura approssimativa di quanto sia grande, nel mondo, la sofferenza dei bambini.

Per quanto riguarda i bambini di strada: necessita intanto fare una distinzione tra bambini “sulla” strada che la sera tornano a casa e bambini “di” strada, che invece non hanno una famiglia. Questi ultimi vivono di espedienti: mendicano, lustrano scarpe, vendono cianfrusaglie, rubano, frugano nelle immondizie, fanno i parcheggiatori. Molti di loro sniffano colla o assumono farmaci per stordirsi. Subiscono diffuse e ripetute violenze da adulti che li vendono o li sfruttano e spesso vengono picchiati e torturati dalle forze dell’ordine. Non a caso l’ultimo report dell’Istituto degli Innocenti di Firenze (aggiornato al 31 dicembre 2012) denuncia che i bambini e i ragazzi di 0-17 anni fuori dalla famiglia di origine accolti nelle famiglie affidatarie e nelle comunità residenziali sono 28.449. Di questi 14.255 sono i bambini e adolescenti accolti nei servizi residenziali, 14.194  i bambini e adolescenti in affidamento familiare.

Numeri preoccupanti che si aggiungono a quelli relativi ai bambini soldato. “Fenomeno” per lo più diffuso in Siria, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana: sono più di 250mila i bambini soldato arruolati nelle milizie, negli eserciti, nelle guerriglie locali. Spesso vengono rapiti, costretti ad assumere droghe e a svolgere ruoli di spie o scudi umani. Molte bambine sono abusate come schiave sessuali da parte di soldati adulti.

Per non parlare dello sconcertante aumento dei casi di abusi fisici, sessuali e psicologici sui bambini, con comportamenti che perpetuano e giustificano la violenza, ovunque nel mondo, soprattutto dove i bambini dovrebbero sentirsi al sicuro: a casa, scuola, nelle proprie comunità. Circa il 17% dei bambini, in 58 Stati presi in esame, risultano soggetti a forme severe di punizione fisica (percosse sulla testa, alle orecchie o in faccia). Nel mondo, un quinto degli omicidi ha come vittima un bambino o un ragazzo sotto i 20 anni. L’omicidio è la principale causa di morte tra i maschi minorenni a Panama, Venezuela, El Salvador, Trinidad e Tobago, Brasile, Guatemala, Colombia.

Infine il quadro diventa ancora più allarmante considerando che nel mondo più di 150 milioni di bambini “lavoratori” intrappolati in impieghi che mettono a rischio la loro salute mentale e fisica, condannandoli ad una vita senza svago né istruzione. Secondo i dati dell’Ilo (Organizzazione internazionale per il lavoro), almeno 74 milioni di bambini svolgono lavori pericolosi: in miniera, a contatto con sostanze chimiche e pesticidi agricoli. Tra le peggiori forme di lavoro minorile, i bambini che raccolgono rifiuti da riciclare in strada: una vera e propria forma di schiavitù è poi il lavoro domestico, con bambine che vivono sempre nell’incubo di violenze e abusi.

Tutto questo riporta con la mente a pensare al pianto di Glyzelle Palomar, la bambina di strada davanti a Papa Francesco, durante il suo viaggio nelle Filippine: rappresentando così simbolicamente il pianto dei bambini sofferenti di tutto il mondo. Glyzelle ha parlato della sua vita di strada, difficile e dura chiedendo tra le lacrime “Perché Dio permette certe cose?”.

Fonte : (incroci news.it)

 

 



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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