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L’adozione, resurrezione di una coppia sterile attraverso l’accoglienza

famiglia-adottiva1Secondo una tradizione consolidata, le famiglie adottive e affidatarie della comunità La Pietra Scartata si ritrovano il primo sabato di ogni mese a recitare insieme il Santo Rosario per i bambini abbandonati di tutto il mondo. Per il mese di giugno, il commento e la preghiera che accompagnano il brano del Vangelo di Luca sono a cura dei coniugi Cristina e Roberto Zambelli della comunità La Pietra Scartata della Lombardia.

Il dramma di una madre che perde il proprio figlio è paragonabile a quello di una coppia che scopre la propria sterilità, l’impossibilità di generare una vita nuova. In entrambi i casi la domanda che affligge è: “Perché proprio a me?” Ma come Gesù ridà la vita al figlio della donna di Nain, così, attraverso l’adozione, il Signore fa in modo che due coniugi sterili possano risorgere a genitori adottivi, accogliendo un figlio non generato da loro.

 

 

Vangelo secondo Luca 7,11-17

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo».
Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

 

 

 

COMMENTO

In questo brano del Vangelo di Luca viene messa in risalto la potenza di Gesù e della sua misericordia.

Viene descritto il dramma di una donna vedova che perde il proprio figlio; figlio che mai nessuno potrà restituirle e non c’è nulla di più drammatico e sconvolgente che perdere il figlio da lei generato.

Questo dramma pensiamo sia paragonabile a ciò che vive una coppia sposata che scopre la propria sterilità, incapace di procreare, di generare una vita nuova, dramma che viene vissuto come un lutto in grado di portare un dolore immenso, lacerante a tal punto che la coppia si sente perduta, incapace di affrontare una simile catastrofe.

La donna è arrabbiata, è disperata e in egual modo la coppia sterile si domanda “perché proprio a me?“, “perché proprio a noi una simile disgrazia?“, “cosa abbiamo fatto di così tanto male per meritarci ciò?“. Entrambe, donna e coppia, vivono la situazione come un castigo: c’è una sorta di impotenza davanti a tutto ciò.

Ecco compiersi il miracolo da parte di Gesù: il ritorno del ragazzo alla vita e quindi il dono grande fatto alla madre di rivedere vivo il proprio figlio, paragonabile al dono che viene fatto alla coppia sterile di accoglienza di un figlio non generato da loro stessi e quindi la resurrezione a genitori adottivi.

Questi doni esprimono la potenza di Gesù e del suo grande amore verso di noi.

 

 

 

Preghiamo

 

Nel 1° mistero

Preghiamo per tutte le coppie sterili, perché sappiano scoprire il vero amore di Gesù e attraverso l’adozione accolgano dei bambini abbandonati.

 

Nel 2° mistero

Preghiamo per tutte le coppie adottive, perché attraverso la misericordia di Gesù sappiano superare i momenti di difficoltà.

 

Nel 3° mistero

Preghiamo per tutti i bimbi del mondo, perché idealmente uniti a quelli siriani preghino per la pace in Siria martoriata da tante guerre.

 

Nel 4° mistero

Preghiamo per tutti i bimbi del Congo che attendono l’incontro con le loro famiglie, affinché possano ricongiungersi a loro dopo lunghi anni di attesa.

 

Nel 5° mistero

Preghiamo per tutte le coppie adottive che in questo momento stanno vivendo situazioni difficili, perché possano riprendere con gioia il loro cammino accompagnati dalla preghiera e dal grande amore di Gesù.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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