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L’appello di Sergio Bertoldo e Maria Teresa Giacomelli: “Accogliete minori in affido, imparerete l’amore”

Unomattina350Dice un proverbio ebraico: “Dio non poteva essere dappertutto, così creò le madri”. Di maternità – e paternità – si è parlato nel corso del programma televisivo “Unomattina” su Rai Uno nella mattinata del 15 luglio, dove Sergio Bertoldo e la moglie Maria Teresa Giacomelli, coordinatori regionali per il Piemonte di Ai.Bi., hanno raccontato la loro triplice esperienza di genitori naturali, adottivi e affidatari.


In un panorama italiano che, anche alla luce della recente sentenza della Consulta sulla fecondazione eterologa, vede l’affermarsi dell’ideologia del figlio a tutti i costi, la testimonianza di Maria Teresa Giacomelli e Sergio Bertoldo si pone in netta discontinuità.

L’esperienza di Maria Teresa e Sergio è tutta fondata sulla soddisfazione di un diritto fondamentale: quello del figlio a crescere e vivere in una famiglia. E si concretizza in un appello: “Incontriamo tante famiglie che vorrebbero adottare o accogliere un minore in affido. Ma c’è una paura che si fa strada, che si concretizza principalmente nel timore del distacco al termine del periodo di affido, che il tempo trascorso non sia stato di aiuto al minore accolto. Diciamo invece a queste coppie che se vogliono accogliere ed essere d’aiuto a un bimbo, possono farlo senza paura. Ciò che si semina in quel tempo di accoglienza è indispensabile per quel bimbo. Invitiamo quindi queste coppie ad aprirsi con serenità a questo grande atto di giustizia”.

Una genitorialità, quella di Maria Teresa e Sergio, che è cresciuta nel tempo in una sovrabbondanza di amore e accoglienza: “Il nostro primo figlio, Lorenzo, è stato concepito naturalmente ed è oggi padre a sua volta di due splendidi figli.  Poi è stato grande in noi il desiderio di accogliere in adozione un altro figlio. Così è arrivato Raphael dal Brasile e, a distanza di distanza di 10 anni dalla nascita del nostro primo figlio abbiamo ripresentato la dichiarazione di disponibilità una seconda volta ed è arrivato il terzo figlio dal Perù, Martin. Erano bimbi quando sono arrivati, ora sono ragazzi di 32 e 21 anni.”

Ma l’accoglienza di Maria Teresa e Sergio ha fatto un ulteriore passo, perché hanno aperto la porta della loro casa a 3 minori in affido temporaneo. “E’ nell’esperienza dell’affido – osserva Maria Teresa – che ho avuto la certezza che amare incondizionatamente un figlio non partorito è possibile.” E aggiunge Sergio: “Affido e adozione sono concetti vicini perché accomunati dal medesimo fondamento: l’accoglienza verso l’infanzia abbandonata. Nel mondo ci sono 168 milioni di bambini abbandonati, 30mila fuori famiglia in Italia, di cui più di 15mila in Comunità educative.” E pone una differenza importante, che deve distinguere necessariamente affido e adozione: “In tema di affido è fondamentale l’effettività della temporaneità. Deve essere rapido il tempo – la legge stabilisce un massimo di due anni – della durata dell’affido. La situazione sdoppiata che vede il minore diviso tra famiglia di origine e famiglia affidataria deve essere solo transitoria.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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