A Lecce, il Natale dell’accoglienza arriva in anticipo. Le famiglie adottive salentine dell’associazione Ai.Bi. Amici dei Bambini si incontreranno per festeggiare tutte insieme già domenica 18 dicembre.
A ospitare questo appuntamento di riflessione, confronto e fraternità sarà la parrocchia di San Giovanni Battista. La giornata inizierà alle ore 10.30 con la Santa Messa celebrata dal parroco, don Gerardo Ippolito, che è anche assistente spirituale delle famiglie salentine che hanno adottato con Ai.Bi. A seguire, sempre nei locali parrocchiali, il pranzo comunitario per adulti e bambini. Ad animare la giornata sarà anche una speciale “riffa” di beneficenza, con tanti ricchi premi messi a disposizione da imprenditori e sostenitori locali dell’associazione. L’importo delle donazioni – sia quelle per il pranzo che il ricavato della “riffa” – sarà destinato alle attività e ai progetti di Ai.Bi. in Puglia.
La giornata prenatalizia sarà soprattutto l’occasione giusta, per le famiglie adottive, per approfondire i temi della spiritualità dell’adozione, conoscersi meglio e confrontarsi sulle proprie personali vicende di accoglienza: dalla decisione di aprire le porte a un bambino abbandonato proveniente dai più lontani angoli del mondo alla gioia di restituire la dignità di figlio a chi è stato privato dell’amore di una mamma e un papà.
A raccogliere le adesioni delle famiglie che intendono partecipare sono i coniugi Cristina e Fernando Carallo, volontari di Ai.Bi. che si occupano di coordinare le attività dell’associazione in Salento. L’iniziativa segue il grande successo – oltre 250 partecipanti – del pranzo di Natale organizzato domenica 27 novembre da Ai.Bi. a Barletta, dove l’associazione ha la sua sede regionale. Alla giornata salentina parteciperà anche una delegazione di Ai.Bi. Barletta, composta dai coordinatori regionali di Ai.Bi. in Puglia Lisia e Antonio Gorgoglione e dalla referente della sede locale, Floriana Canfora.
L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.
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