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Lo scandalo del bambino abbandonato

(dal Vangelo secondo Marco – 6,1-3)


In quel tempo, Gesù andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono.
Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano:” Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Joses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?”. E si scandalizzavano di lui.

Commento

“Pochi giorni fa, non si conoscevano neppure. Ora, guarda, lei darebbe la vita per quel bambino che già la chiama mamma!”.
È difficile comprendere il perché di un abbandono: scandalizza la vicenda di un bambino buttato ai margini della vita da chi, anche se per un solo attimo, lo ha amato.
Interrogativi, ragionamenti, giudizi rendono a volte incomprensibile o addirittura scandaloso il gesto di chi si pone al servizio di una vita abbandonata.
Immaginiamo la realtà svolgersi lungo le linee della nostra visuale: non riusciamo più a percepire la bellezza del dono offerto gratuitamente.
Perché ha adottato un bambino così nero? Così grande? Così ammalato? Talmente diverso da lei?
Non conoscendo il linguaggio dell’amore, le sue infinite sfumature e i molteplici significati, crediamo di comprendere tutto, racchiusi nella finitezza del nostro orgoglio.
E quel bambino, abbandonato al nostro amore, scandalizza, ora, la coscienza.
Come può una madre, un padre abbandonare un figlio?
Come può il Padre abbandonare il Figlio?
L’abbandono di Gesù in croce da parte del Padre scandalizza, inquieta, rattrista.
Intendere l’abbandono di Gesù come atto di amore del Padre è per noi, poveri uomini, troppo difficile: come siamo limitati da ciò che vogliamo sempre capire!
Comprendere l’abbandono come atto di amore è forse troppo divino, appartiene totalmente a Dio: concetto troppo grande per noi così piccoli.
Perché non accettare che l’abbandono del proprio Figlio costituisce per il Padre l’atto supremo della donazione di sé stesso per la salvezza dell’umanità?

Oggi preghiamo:

Nel 1° mistero contempliamo le coppie di fidanzati. Preghiamo perché nella loro futura famiglia vi sia sempre lo spazio per un gesto di accoglienza nei confronti di un bambino dimenticato.

Nel 2° mistero contempliamo le famiglie. Preghiamo perché sappiano allargare le braccia del loro amore fino a comprendere chi una famiglia non l’ha ancora avuta.

Nel 3° mistero contempliamo gli sposi senza figli. Preghiamo perché sappiano comprendere e vivere la vocazione alla genitorialità ed estenderla a chi sta vivendo tale speranza.

Nel 4° mistero contempliamo contempliamo le coppie sterili. Preghiamo perché sappiano capire e accogliere una nuova fecondità.

Nel 5° mistero contempliamo le coppie che iniziano la via dell’adozione. Preghiamo perché riescano a percepire la bellezza del dono offerto.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


Sostieni anche tu questa nostra testimonianza e specifica missione, Dona ora
inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..

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