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Massimo Ranuzzi agli Ai.Bi. G: “Aiutate le famiglie a entusiasmarsi nella loro potenzialità di accoglienza”

ranuzziDon Maurizio Chiodi l’ha definito “Ministro straordinario dell’abbraccio”. Massimo Ranuzzi, genitore adottivo di Amici dei Bambini insieme a sua moglie Grazia, di questo abbraccio si è fatto testimone. “è l’abbraccio di Dio Padre verso di noi – dice –, e noi dobbiamo fare lo stesso con i bambini abbandonati che non hanno più nessuno che li stringa a sé”.


Un gesto, però, che tra genitori e figli adottivi deve essere reciproco. Da qui l’appello rivolto dallo stesso Ranuzzi ai giovani volontari di Amici dei Bambini, gli Ai.Bi. G, durante la settimana di studi che si è tenuta a Gabicce dal 24 al 30 agosto.

Quella G di Ai.Bi.G potrebbe stare anche per ‘genitori’ e non solo per ‘giovani’ – spiega –: ovvero, i figli devono occuparsi dei genitori e non solo il contrario. Sono loro, i nostri figli, che ci possono aiutare a migliorarci e a correggerci. Ai.Bi. difende i diritti dei bambini abbandonati e le famiglie non li dimenticheranno mai. Ma anche loro, i figli adottivi, non devono dimenticare noi genitori”.

I ragazzi, infatti, avendo vissuto sulla propria pelle l’esperienza dell’abbandono e poi quella dell’accoglienza possono meglio di ogni altro spiegare ai loro genitori la gioia di poter incontrare qualcuno che apra le porte a un bambino senza famiglia. “Sono loro che possono fare la differenza – spiega Ranuzzi –, il loro messaggio ha più forza di quello di chiunque altro”.

“Come i figli hanno bisogno dei genitori – continua il dentista di Capodimonte, in provincia di Viterbo – è vero anche il contrario. È un bisogno reciproco, l’adozione non si effettua in una sola direzione: come noi genitori adottiamo un bambino abbandonato, si può dire che anche quest’ultimo adotti dei genitori. Per questo mi rivolgo a loro, ai giovani figli adottivi, affinché rafforzino l’entusiasmo delle famiglie e facciano loro riscoprire la potenzialità dell’accoglienza. Servono 15 milioni di famiglie pronte ad accogliere altrettanti minori orfani!

L’adozione, sottolinea Ranuzzi, per chi ha fede ha un valore particolare. “è un progetto di vita – dice – che per noi credenti è un progetto di Dio: per questo dobbiamo farci testimoni del Suo abbraccio”.

Massimo e Grazia questo abbraccio lo hanno moltiplicato per 3. Sono genitori adottivi di Patrizia, Amanda e Raffaele, di origine brasiliana, rispettivamente di 29, 27 e 23 anni: 3 figli che ogni giorno di più danno prova ai loro genitori della gioia dell’accoglienza.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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