Lavorare per integrare, evitare la cultura dello scarto con la capacità di guardare dentro ai problemi e recuperare il contributo di tutti. Questo l’appello di papa Francesco raccolto da monsignor Samuele Sangalli, docente della Pontificia Università Gregoriana, con il suo progetto illustrato nel libro “Religion and Politics”, edito da Gregoriana & Biblical Press. Il volume sarà presentato giovedì 24 novembre, alle ore 16.30, a Milano, nella cripta dell’aula magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in largo Gemellli 1. Al convegno, intitolato “Qual è il ruolo delle religioni nella sfera pubblica?”, interverranno, oltre all’autore, l’editorialista del “Corriere della Sera” Ernesto Galli Della Loggia, il segretario generale del Centro Islamico Culturale di Roma Abdellah Redouane e il docente della facoltà di Teologia dell’università di Lugano Markus Krienke. Modererà l’incontro il docente di Etica Sociale dell’Università Cattolica di Milano Ferdinando Citterio. A fare gli onori di casa saranno invece Evandro Botto e Caroline Kanter, direttori rispettivamente del Centro di Ateneo per la Dottrina sociale della Chiesa e della Konrad Adenauer Stiftung, organizzatrici dell’evento.
“Religion and Politics” presenta il lavoro della scuola “Sinderesi” della Pontificia Università Gregoriana di formazione all’impegno economico, sociale e politico alla luce della dottrina sociale della Chiesa. Il volume raccoglie infatti il contributo dei rappresentanti delle 5 religioni mondiali dimostrando come, nei Paesi in cui esse sono maggioranza, contribuiscano alla costruzione della società.
“La Sinderesi è una scuola di pensiero – spiega monsignor Sangalli – a cui partecipano giovani fino ai 35 anni che riflettono sulle sfide della società contemporanea alla luce della fede. La sfida è costruire un gruppo di persone che lavorino insieme, riflettano insieme, per restare collegate anche dopo, confrontandosi ancora nel futuro delle loro occupazioni”. Il suo responsabile definisce quindi la scuola Sinderesi come “una minoranza creativa che possa avere la capacità di lanciare una sfida per cambiare una società sempre più lontana dalla fede”.
Entrando nel merito dei risultati della ricerca illustrata nel suo libro, monsignor Sangalli spiega in particolare che “quando la religione raccoglie la sua propria essenza, questa è un contributo fondamentale per costruire una cultura dell’accoglienza, della tolleranza, della mutua comprensione, della pace. Un mondo un po’ diverso rispetto ai conflitti e alle opposizioni che caratterizzano oggi le diversità quando si incontrano”. “Nessuna religione – precisa infatti Sangalli -, a priori, può essere considerata una minaccia alla libertà individuale, al cammino personale di ogni individuo e alla costruzione della comunità”.
Partendo da questo assunto, il libro affronta poi i temi del rapporto tra religione, etica e giovani e tra società e politica.
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