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Nosiglia: “Gli immigrati sono una risorsa positiva per la nostra società”

lps-nosigliaSono i poveri che spaventano, perché da loro viene il rinnovamento e per mezzo di loro cambia la storia del mondo. Lo ha detto l’Arcivescovo di Torino, Sua Eccellenza monsignor Cesare Nosiglia, nel corso dell’omelia nel giorno dell’Epifania. E il suo pensiero è corso subito ai più poveri tra i poveri: quei migranti che giungono nel nostro Paese con il loro carico di sofferenze, ma anche di speranze in una vita migliore di quella che hanno lasciato nelle loro terre di origine, afflitte da guerre, violenze e miserie. “Gli immigrati – ha detto monsignor Nosiglia – sono una risorsa positiva di valori spirituali, umani e sociali”. Per questo, si augura che la Chiesa, e in particolare le parrocchie, sia sempre “in prima linea a prendere sempre più in mano la realtà dell’immigrazione”, considerando i migranti parte integrante delle proprie comunità e dei propri progetti di evangelizzazione e di carità, ma anche parte integrante dell’intera società che vogliamo edificare nel nome di Cristo e del Suo Vangelo”. Nei poveri, e quindi anche nei migranti, l’Arcivescovo di Torino vede “il Dio grande, che abbatte i potenti ed esalta gli umili”.


L’esempio da seguire è quello di san Francesco d’Assisi. “Quando iniziò la sua rivoluzione silenziosa sposando ‘madonna povertà’ – ha concluso Nosiglia – chi si sarebbe aspettato che la Chiesa e la società ne avrebbero avuto uno scossone e un rinnovamento profondo che dura ancora oggi?”

 

Fonte: Stranieri in Italia



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