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Riconoscere Gesù in un bambino abbandonato: accoglierlo è la strada per la salvezza

familyQuante volte gli uomini sperimentano l’emarginazione e le privazioni che li portano a diffidare di tutti, Dio compreso! Ma Egli offre loro la possibilità di riconoscerlo nei nostri fratelli, soprattutto quelli più bisognosi di aiuto. Tra loro, anche i bambini abbandonati che vivono nell’attesa di essere salvati dalla loro attuale condizione di drammatica solitudine. Accoglierli vorrà dire essere a nostra volta accolti da Gesù, la cui missione di salvezza è rivolta ad aiutare proprio chi ha smarrito il suo rapporto con il Padre, come accade nella parabola del “Figlio prodigo”.

Secondo una tradizione consolidata, le famiglie adottive e affidatarie della comunità “La Pietra Scartata” dedicano il primo sabato di ogni mese alla recita comunitaria del Santo Rosario per i bambini abbandonati di tutto il mondo.

Per il mese di marzo, il commento e la preghiera che accompagnano il brano del Vangelo sono a cura dei coniugi Donatella e Adalberto Pacillo, della comunità “La Pietra Scartata” della Campania.

 

Vangelo secondo Luca (Lc 15,1-3.11-32)

In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

 

 

Commento

La missione salvifica di Gesù è rivolta essenzialmente ad aiutare chi ha smarrito il proprio rapporto con il Padre piuttosto che al riconoscimento dei meriti dei giusti.

Attraverso le similitudini tra la pecorella smarrita, il talento perduto, il figlio partito per un paese lontano ed un peccatore il Cristo ci offre la speranza di poter sempre interrompere la nostra deriva esistenziale – fatta di solitudine umana e priva del rapporto con Dio – quale che sia la causa che l’ha prodotta.

Gli uomini sperimentano sovente il  fallimento di una vita impostata sulla superbia di chi si ritiene sufficiente a se stesso cadendo in un disperante bisogno d’aiuto; altre volte essi sono spinti – non per loro scelta – verso un vissuto fatto di emarginazione sociale e di privazioni che li porta a diffidare dei propri simili e di Dio; altre volte ancora gli uomini sperimentano la tristezza di una vita condotta all’interno dei vacui valori del mondo senza l’ascolto del profondo respiro del Creatore.

In ogni caso Gesù ci annuncia la buona novella che la nostra solitudine può essere vinta disponendoci all’incontro con Dio e che una grande e gioiosa accoglienza ci sarà riservata quando impareremo a riconoscerlo nella bellezza stupefacente della creazione e nei nostri fratelli, soprattutto in quelli più  bisognosi  di un nostro aiuto: i vecchi , gli ammalati, … , i bambini abbandonati che vivono nell’attesa di una coppia che li tragga via dal limbo in cui sono trattenuti.

Allora saremo riconosciuti per la nostra ritrovata e contagiosa felicità, pietra d’inciampo per molti benpensanti che non si rassegneranno a dover essere testimoni di un prodigio per essi inspiegabile: la conversione dei nostri cuori.

 

 

Preghiere

Nel 1° mistero – Preghiamo perché ogni bambino che nasce abbia tutelato il suo diritto a vivere un’infanzia felice all’interno di una famiglia amorevole ed attenta ai suoi  bisogni.

Nel  2° mistero  – Preghiamo perché cessino le violenze e le atrocità compiute sui bambini nei diversi teatri di guerra presenti nel mondo.

Nel  3° mistero – Preghiamo perché in ogni Paese possano essere attivate politiche per combattere la piaga dell’abbandono con la vicinanza alle tante famiglie disperate che non trovano soddisfatti i loro bisogni primari ed esistenziali.

Nel  4° mistero – Preghiamo perché i bambini non siano considerati merce in un mondo di adulti che  tutto mercifica.

Nel  5° mistero – Preghiamo perché l’infanzia non sia testimone ed apprendista dell’insensatezza degli uomini, ma sia speranza da curare e preservare per la realizzazione di un mondo futuro migliore.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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