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Riprendono le tragedie della migrazione: anche un bambino tra le prime vittime del 2017. Ai.Bi. nella scia della Chiesa: “accoglienza diffusa e affido famigliare dei minori soli”

Pope Francis speaks to migrants, some wearing white caps, during his visit to the island of Lampedusa, southern Italy, Monday July 8, 2013. Pope Francis traveled Monday to the tiny Sicilian island of Lampedusa to pray for migrants lost at sea, going to the farthest reaches of Italy to throw a wreath of flowers into the sea and celebrate Mass as yet another boatload of Eritrean migrants came ashore. (AP Photo/Alessandra Tarantino, pool)
Pope Francis speaks to migrants, some wearing white caps, during his visit to the island of Lampedusa, southern Italy, Monday July 8, 2013. Pope Francis traveled Monday to the tiny Sicilian island of Lampedusa to pray for migrants lost at sea, going to the farthest reaches of Italy to throw a wreath of flowers into the sea and celebrate Mass as yet another boatload of Eritrean migrants came ashore. (AP Photo/Alessandra Tarantino, pool)

Il macabro conteggio è già ripartito. Con l’inizio del 2017 si contano già le prime vittime dell’emigrazione. I dati ufficiali parlano di 6 morti, tra cui un bambino siriano di 7 anni, deceduto in Turchia. Gli altri 5 sono invece annegati al largo della Libia a causa del naufragio del gommone su cui viaggiavano. Dopo le oltre 5mila persone che hanno perso la vita in mare nel 2016, il nuovo anno si apre nel peggiore dei modi per chi è in fuga da guerre, violenze, povertà e calamità.


In questo quadro, e soprattutto alla luce delle nuove giovanissime vittime della migrazione, assume ancora maggiore importanza la 103esima Giornata del migrante e del rifugiato che si celebrerà domenica 15 gennaio. Il tema scelto quest’anno da papa Francesco, “Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce”, accende i riflettori su un aspetto dell’emergenza troppo spesso dimenticato: quello dei bambini costretti ad abbandonare da soli le loro case. Giovanissimi profughi che giungono a migliaia sulle nostre coste privi di adulti di riferimento: quasi 25mila quelli sbarcati nel 2016. Ragazzini a cui è necessario garantire i diritti fondamentali di ogni minore, a cominciare – ricorda il Papa – da quello “a un ambiente famigliare sano e protetto dove crescere sotto la guida e l’esempio di un papà e di una mamma”. Da cui derivano il “diritto-dovere a ricevere un’educazione adeguata e a crescere come persone e protagonisti del futuro proprio e della nazione”.

Diritti quasi sempre disattesi. Perché, tra i migranti, sono proprio i fanciulli a pagare le conseguenze dell’emigrazione “provocata da violenza, miseria e condizioni ambientali” e della “corsa sfrenata a guadagni rapidi e facili”, che si traduce in “aberranti piaghe: traffico, sfruttamento, abuso, privazione dei diritti”. Riprendendo quanto già denunciato nel 2008 da Benedetto XVI, Bergoglio ricorda che “questi ragazzi finiscono spesso in strada, abbandonati e preda di sfruttatori senza scrupoli che li trasformano in oggetto di violenza fisica, morale e sessuale”. Ecco perché papa Francesco definisce i minori stranieri non accompagnati “invisibili e senza voce”: “la precarietà li priva di documenti, nascondendoli agli occhi del mondo e finiscono nei livelli più bassi del degrado, dove illegalità e violenza bruciano in una fiammata il futuro di troppi innocenti”.

La prevenzione di tutto questo passa necessariamente per l’accoglienza di tipo famigliare. Come evidenziato anche dal segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Nunzio Galantino, che chiede al governo di sbloccare al più presto la legge che permetta ai minori stranieri non accompagnati di non essere destinati “a nuovi orfanotrofi, ma a case famiglia, a famiglia affidatarie, accompagnate da una formazione attenta ai minori. L’accoglienza, per Galantino, deve essere dunque “attenta alla diversità  delle persone e delle storie”: un’accoglienza diffusa – quindi -, in tutti i Comuni italiani, dei migranti forzati, in fuga da situazioni drammatiche”. Tutto ciò è possibile, come evidenziato dal Papa, grazie alla collaborazione tra “organismi e istituzioni, ecclesiali e civili”.

È quanto messo in pratica da Amici dei Bambini che, in sinergia con Prefetture, Comuni, parrocchie e associazioni locali, porta avanti la campagna Bambini in Alto Mare per un’accoglienza giusta, basata sul modello famigliare, di minori non accompagnati, madri sole e famiglie di migranti con bambini piccoli. In concreto, Ai.Bi. promuove l’affido famigliare dei giovanissimi migranti soli e una rete di volontari per favorire l’integrazione dei profughi, oltre a sostenere 3 strutture di accoglienza: La Tenda e Casa Gaia per famiglie di migranti con figli e La Casa di Pinocchio per minori stranieri non accompagnati.

Anche tu puoi offrire il tuo contributo a garantire un’accoglienza giusta, seguendo il messaggio di papa Francesco. Potrai scegliere tra una donazione libera, un versamento sul conto corrente postale 3012 intestato ad Amici dei Bambini o una donazione di un importo a tua scelta: 15 euro per 1 kit prima pappa (piatto, biberon, posate, ciuccio), 35 euro per un paio di scarpe a un minore straniero non accompagnato, 60 euro per un cambio di vestiti a una mamma migrante (abiti e intimo) e 102 euro per una retta mensile per la mensa scolastica.

Fonti: Bergamonews, Popolis



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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