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Salerno. Davanti all’Arcivescovo Moretti, 24 famiglie adottano, nel nome di Gesù Abbandonato, 34 bambini

lps-benedizione-adozioniFedeltà, gratuità, servizio, rispetto: tutti valori essenziali del donare se stessi reciprocamente, senso profondo dell’accoglienza adottiva. Lo ha sottolineato Sua Eccellenza monsignor Luigi Moretti, Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, nel corso dell’omelia pronunciata in occasione della Benedizione delle Adozioni, celebrata sabato 23 maggio presso la Colonia di San Giuseppe a Salerno. A concelebrare con lui don Francesco De Crescenzo, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale familiare, e don Felice Moliterno, parroco dell’Unità pastorale Sant’Agostino – Santa Lucia di Salerno.


Un rito al quale hanno partecipato 23 famiglie con 34 minori adottati: una rilevante presenza di quanto molti genitori e figli adottivi sentano forte l’esigenza di completare cristianamente un percorso che fino a quel momento è stato prevalentemente civile. La Benedizione delle Adozioni nasce da una proposta della comunità di fedeli “La Pietra Scartata”, nel solco del movimento Ai.Bi. Amici dei Bambini; tuttavia l’opportunità di vivere e testimoniare nella propria Chiesa l’accoglienza adottiva tramite uno specifico rito di benedizione è un’esperienza assolutamente aperta a tutte le famiglie adottive.

Nella sua omelia, monsignor Moretti ha richiamato i punti fondamentali della vita familiare per una coppia di cristiani, così come li ha esposti san Giovanni Paolo II nella sua esortazione apostolica Familiaris Consortio. Innanzitutto la comunione divina tra gli sposi, chiamati a costituire una comunità fondata sull’amore. Quindi il servizio alla vita, principio fondamentale dell’adozione, in quanto “elemento costitutivo dell’amore, anche oltre il proprio figlio, oltre ciò che è la propria carne”. Non meno importante l’impegno dei cristiani a costruire la Chiesa: “Se la famiglia è Chiesa domestica – ha ricordato monsignor Moretti – , la Chiesa deve diventare famiglia”. Infine, il richiamo alla famiglia a contribuire alla costruzione della società, a non vedere il matrimonio solo come un fatto privato.

Il senso dell’adozione come accoglienza e rinascita filiale, si trova tutto nella figura di Gesù, Figlio di Dio venuto tra noi, morto in Croce per la nostra salvezza, per darci la possibilità di rinascere a vita nuova, anche noi come figli di Dio. “Chi si sposa – ha ricordato l’arcivescovo – lo fa nel Signore: il matrimonio è accogliere il Signore nella storia d’amore tra un uomo e una donna. La presenza del Signore dà significato a tutta la dimensione dell’amore”. Quindi l’invito a tutte le famiglie adottive: Lasciatevi illuminare dall’amore di Dio nella vostra esperienza di accoglienza, nel vostro essere dono l’uno dell’altro.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..

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