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“Scoprire Gesù risorto nell’abisso più profondo del cuore di un bambino abbandonato”

perdono-300X200Come le pie donne che, la mattina del terzo giorno, vanno nel luogo in cui il corpo di Gesù è stato sepolto e trovano la pietra che ostruiva l’ingresso al sepolcro già spostata, così ogni coppia sterile può trovare nell’adozione una possibile salvezza davanti a un problema che giudicavano insormontabile. L’accoglienza di un bambino abbandonato vuol dire donare al nuovo figlio la possibilità di risorgere a una nuova vita. Ai neo-genitori tocca l’arduo compito di visitare il “luogo spirituale” del loro abbandono, arrivando nell’abisso più profondo del loro cuore, dove hanno sperimentato la più drammatica solitudine.


Secondo una tradizione consolidata, le famiglie adottive e affidatarie della comunità “La Pietra Scartata”dedicano il primo sabato di ogni mese alla recita comunitaria del Santo Rosario per i bambini abbandonati di tutto il mondo.

Il mese di aprile non sfugge a questa consuetudine, anche se il primo sabato del mese coincide con la vigilia di Pasqua. Per l’occasione, il commento e la preghiera che accompagnano il brano del Vangelo sono a cura dei coniugi Renata e Giovanni Solfrizzi, della comunità “La Pietra Scartata” della Lombardia.

 

Vangelo secondo Marco (Mc 16,1-7)

Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole.

Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande.

Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”».

Commento

Nel nostro cammino di famiglie accoglienti, adottive o affidatarie, sperimentiamo fin dai primi passi la necessità di una preparazione, l’esigenza di essere pronti, e armati degli strumenti più idonei ad affrontare le più faticose esperienze dei figli che ci accingiamo ad accogliere.

Il primo passo, per chi è passato attraverso l’esperienza della sterilità – e ben prima di averla riconosciuta come sterilità feconda – è quello dell’elaborazione del lutto. Si fanno progetti, più o meno ambiziosi, ma poi si è costretti a fare i conti con una realtà tanto distante e differente da quella che si era immaginata.

In questa situazione, spesso, tutto comincia con la spinta di un inconsapevole e generico spirito di carità.

Come le donne che, passato il sabato, si organizzano per andare a ungere il corpo di Gesù nel sepolcro: non era certo quello l’esito che avevano sperato nel seguirlo insieme a tutti i discepoli, ma nondimeno si preparavano con cura ad un gesto pio e caritatevole, comprando gli oli aromatici necessari.

Anche le preoccupazioni che le accompagnano sono quelle più immediate, concrete ed evidenti: Chi ci farà rotolare la pietra del sepolcro? Ma una volta giunte al sepolcro, la pietra è già rotolata, quel che sembrava un problema insormontabile è già risolto.

Il senso più profondo di questo brano del Vangelo di Marco è però nella seconda parte del racconto: non c’è da avere paura quando si cerca Gesù Nazareno e c’è solo da credere alla sua parola. Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto.

Alla ricerca del Risorto, per trovarlo, è necessario andare fino al luogo supremo del suo abbandono, il sepolcro dove è stato posto dopo la morte. Così è anche per i nostri figli: non possiamo davvero ritrovarli, e riconoscerli per risorti, bambini abbandonati rinati ad una nuova vita di figli, se non riusciamo a raggiungere il luogo del loro abbandono. In senso fisico, ma anche spirituale: non soltanto l’istituto dove siamo andati ad incontrarli e prenderli, ma anche l’abisso più profondo del loro cuore, dove sperimentano la più drammatica solitudine, e dove ci faranno entrare loro stessi soltanto se avremo – oltre all’olio aromatico che avremo preparato – soltanto e semplicemente la fede.

Là lo vedrete, come vi ha detto.

Preghiamo:

Nel 1° mistero Gaudioso preghiamo affinché tutte le coppie che si trovano impossibilitate a generare con il corpo non abbiano paura ad affidarsi al Signore riconoscendosi feconde e capaci di generare nell’amore i figli tanto desiderati.

Nel 2° mistero Gaudioso preghiamo per il nostro movimento di famiglie Ai.Bi. Amici dei Bambini: Signore, aiutalo a far rotolar via la pietra che indurisce i cuori e la mente di coloro che ostacolano la rinascita di tutti i bambini in attesa di risorgere figli nelle famiglie che li aspettano.

Nel 3° mistero Gaudioso preghiamo per tutti i bambini allontanati temporaneamente dalle loro famiglie: Signore, aiutali a non avere paura e ad affidarsi a Te, sostenuti dalle famiglie che li accolgono in affido.

Nel 4° mistero Gaudioso preghiamo per tutte le famiglie adottive e affidatarie che stanno vivendo momenti difficili: ti preghiamo, Signore, di accompagnarle nella ricerca del Risorto, dove finalmente ritroveranno la serenità abbracciata alla fede.

Nel 5° mistero Gaudioso preghiamo per ringraziare il Signore: hai donato ai nostri bambini di risorgere figli e a noi genitori di poter vedere ogni giorno, nei loro occhi, la Tua luce che rinfranca.

 



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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