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Se resteremo con Lui, il nostro amore sarà sempre fecondo.

Si rinnova anche per il mese di Aprile la preziosa preghiera del Santo Rosario dedicata ai bambini abbandonati di tutto il mondo e alle famiglie adottive e affidatarie, una proposta delle famiglie della comunità La Pietra Scartata che per tale iniziativa si ritrovano il primo sabato di ogni mese coinvolgendo le proprie parrocchie, i gruppi e le comunità locali.


Con particolare riferimento alla spiritualità dell’accoglienza adottiva e affidataria, insieme a 5 intenzioni per la preghiera del Santo Rosario, viene offerto un breve commento al Vangelo proposto dalla liturgia per domenica 6 Maggio 2018.

Il commento e le preghiere che accompagnano il brano del Vangelo di Giovanni sono per il mese di Maggio curate dai coniugi Vilma e Sergio Barel del Gruppo Famiglie della regione Friuli Venezia Giulia.

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dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,9-17)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Il commento di Vilma e Sergio

Nel brano del vangelo l’espressione “Rimanete nel mio amore” ci fa capire che il Signore già ci ama, noi dobbiamo solo restare dentro il suo amore; sta a noi scegliere se uscire dal suo amore o rimanerne all’interno.

Gesù ci dà un comandamento che non è un ordine ma un dono, come quello che il padre ha fatto a lui: amarsi come amici, al pari, non con una relazione di sudditanza, non per eseguire un ordine, ma come una scelta.

Lui ha scelto noi per portare questo comandamento e noi possiamo scegliere se restare dentro questo amore oppure no, ma se resteremo, il nostro amore sarà fecondo. La fecondità di cui spesso le coppie adottive sono testimoni, nella rinascita di bambini, ragazzi a figli.

Preghiamo

Nel primo mistero
Preghiamo per tutte le persone che non riescono a vedere l’amore di Dio e si allontanano dalla fede, perché il signore vegli su di loro e li aiuti a ritrovare il senso di quel “Restare in Lui”.

Nel secondo mistero
Preghiamo per i nostri figli che crescono, perché riescano ad  affrontare la vita camminando da soli nella strada che il Signore ha progettato per loro.

Nel terzo mistero
Preghiamo per i bambini e ragazzi così feriti nell’anima, da non riuscire più a fidarsi degli adulti, perché possano trovare nel loro cammino genitori in grado di accogliere tutta la loro sofferenza e ridargli la dignità di figli.

Nel quarto mistero
Preghiamo per quei genitori che si trovano in grande difficoltà di fronte alla sofferenza manifestata con rabbia dai propri figli, possa la fede sorreggerli ed aiutarli a non dubitare della possibilità di rinascita di quei bambini ora feriti e spaventati e a tener salda la promessa di essere loro genitori per sempre.

Nel quinto mistero
Preghiamo per tutte le famiglie, perché siano luogo in cui l’amore di Dio si manifesta, attraverso la reciproca accoglienza dei genitori verso i figli e dei figli verso i genitori.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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