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Torino. La Benedizione delle Adozioni, momento culminante di un percorso che porterà le famiglie adottive a farsi testimoni di accoglienza per la Diocesi

benedizione adozioni torinoÈ stato il momento culminante di un percorso di condivisione e di riflessione sulla portata spirituale della propria scelta di accoglienza. Il rito della Benedizione delle Adozioni, celebrato domenica 22 gennaio a Nichelino, in provincia di Torino, ha visto testimoniare, davanti al Signore e alla Comunità, la decisione di adottare un figlio da parte di famiglie così diverse tra loro nella forma di accoglienza scelta – adozione nazionale o internazionale, con Amici dei Bambini o con altri Enti -, ma accomunate tutte dal desiderio, realizzato, di rispondere alla chiamata di Dio restituendo dignità filiale a un bambino abbandonato. Ventotto le famiglie presenti, arrivate da tutto il territorio della Diocesi di Torino, che hanno partecipato al rito officiato nella parrocchia Regina Mundi nel corso della Santa Messa celebrata da don Mario Aversano, direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della Famiglia.


Il percorso spirituale delle famiglie era iniziato però molto tempo prima. Il 26 novembre ha visto le coppie e i rispettivi figli incontrarsi per la prima volta per un momento di catechesi e di preparazione tenuto dallo stesso don Mario. La seconda occasione di confronto tra i neogenitori adottivi è stata la Lectio Divina proposta ancora dal parroco di Regina Mundi il 14 gennaio: una riflessione sul brano del Vangelo incentrato sull’episodio del ritrovamento di Gesù tra i dottori del tempio, punto di partenza per una meditazione sull’ansia e la preoccupazione di Maria e Giuseppe alla ricerca del proprio Figlio. Al termine della preghiera personale, un diacono e padre adottivo e Maria Teresa Bertoldo, coordinatrice regionale di Ai.Bi. e La Pietra Scartata per il Piemonte insieme a suo marito Sergio, hanno proposto un’ulteriore riflessione sul significato del Rito per i figli più grandi.

“E’ stato un pomeriggio particolarmente intenso – testimonia Sergio Bertoldo a cui tutte le coppie hanno partecipato con interesse e coinvolgimento. Particolarmente significativo il silenzio nel raccoglimento da parte dei singoli trascorso  in chiesa”. Un momento a cui hanno chiesto di partecipare anche tre coppie ancora in attesa di adottare, desiderose di tenere viva, attraverso la preghiera e la condivisione con altre famiglie, la speranza di un futuro incontro con il proprio figlio.

Il percorso spirituale ha vissuto il suo momento culminante con il rito celebrato domenica 22 gennaio, che però non ha concluso il “cammino” di preghiera e riflessione delle coppie adottive sulla propria scelta di accoglienza. Per venerdì 10 febbraio 2017, infatti, è in programma un nuovo incontro durante il quale saranno raccolte le testimonianze e le sollecitazioni emerse da chi ha partecipato al rito. Due settimane dopo, venerdì 24 febbraio, uno specifico convegno approfondirà ulteriormente i temi dell’accoglienza sulla base dell’esperienze di adozione e di affido.

L’ufficio diocesano per la Pastorale della Famiglia – spiega ancora Sergio Bertoldo – sta dimostrando notevole interesse per il tema dell’accoglienza in generale e dell’adozione in particolare, tanto da voler inserire il rito della Benedizione, con i vari momenti di preparazione e il successivo convegno, nel calendario degli appuntamento annuali, distribuendoli di anno in anno nei diversi distretti della Diocesi, in modo da coinvolgere e sensibilizzare il maggior numero di persone. Abbiamo iniziato dalla parrocchia di don Mario, che si sta rivelando molto attivo, grazie all’estrema vivacità della sua comunità e alla presenza di realtà associative adottive con le quali La Pietra Scartata ha già collaborato in passato”.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..

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