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Viterbo. Grazia e Massimo Ranuzzi, due genitori adottivi alla guida del Consultorio Diocesano: “Ecco come prepariamo le coppie al matrimonio”

matrimonioNon un semplice corso di formazione, ma una vera preparazione ad affrontare la missione di sposi nel mondoGrazia e Massimo Ranuzzi, “storici” genitori adottivi di Ai.Bi. Amici dei Bambini e della comunità La Pietra Scartata, spiegano così il senso del percorso di preparazione al matrimonio organizzato dall’ufficio della Pastorale Familiare della Diocesi di Viterbo. I coniugi Ranuzzi sono direttori del consultorio diocesano della città laziale e gestiscono le fasi di avvicinamento al matrimonio degli aspiranti sposi della parrocchia dei Santi Marta e Biagio, sempre seguendo le indicazioni della Pastorale Familiare viterbese.


“Consultorio diocesano e Pastorale Familiare sono due realtà diverse che interagiscono tra loro – spiega Grazia -. Il primo si occupa soprattutto di aiutare le coppie in difficoltà e quelle che si preparano al matrimonio, mentre la seconda segue queste ultime nel percorso di preparazione a questo importante sacramento”.

Da genitori adottivi di 3 figli originari ormai adulti del Brasile, Grazia e Massimo Ranuzzi portano la loro testimonianza di famiglia accogliente in tutte le parrocchie di Viterbo, incontrando i futuri sposi e presentando loro il complesso e affascinante tema della “grazia della sterilità feconda”. Questo è uno dei circa 15 argomenti che gli aspiranti sposi della parrocchia dei Santi Marta e Biagio sono chiamati ad approfondire durante la fase di preparazione al matrimonio.

“Un percorso che inizia con una serata di accoglienza, di conoscenza reciproca tra le coppie e di presentazione del percorso – spiega Grazia Ranuzzi -. Per tradizione questa serata di svolge il 14 febbraio, giorno di San Valentino, da sempre dedicato agli innamorati”.

Quindi si entra nel vivo della preparazione con 2 week end organizzati a distanza di 15 giorni di distanza l’uno dall’altro. “Si tratta di due fine settimana ‘residenziali’ – sottolinea ancora la signora Ranuzzi -: i ragazzi arrivano il venerdì sera e stanno insieme fino alla domenica sera. Il tutto si svolge al monastero delle suore vicino alla nostra parrocchia e vede l’alternarsi di momenti di riflessione di coppia ad altri individuali.

Tra i temi trattati c’è proprio la grazia della sterilità feconda, un concetto centrale per tutte le famiglie adottive che vivono il loro percorso di accoglienza in modo cristiano. “Siamo io e mio marito a portare la testimonianza su questo argomento”, dice ancora Grazia Ranuzzi che presenta brevemente anche gli altri temi che i futuri sposi sono chiamati ad affrontare, sempre con l’aiuto di coppie coniugate che portano la propria testimonianza: dalla memoria e l’attualizzazione del battesimo alla procreazione responsabile, dalla missione degli sposi nel mondo alla differenza tra sposarsi in chiesa e celebrare la missione di sposi nella Chiesa.

L’ultimo atto del percorso è la celebrazione che si svolge una decina di giorni dopo il secondo week end di formazione. “Nel corso della Santa Messa domenicale – spiegano i Ranuzzi – si celebra la benedizione delle coppie di futuri sposi da parte delle loro famiglie di origine e del parroco, che provvede anche alla consegna degli attestati di partecipazione al percorso di avvicinamento al matrimonio”.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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