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In quale parte del mondo il grido del bambino abbandonato chiama proprio noi?

Si rinnova anche per il mese di giugno la preziosa preghiera del Santo Rosario dedicata ai bambini abbandonati di tutto il mondo e alle famiglie adottive e affidatarie, una proposta delle famiglie della comunità La Pietra Scartata che per tale iniziativa si ritrovano il primo sabato di ogni mese coinvolgendo le proprie parrocchie, i gruppi e le comunità locali.


Con particolare riferimento alla spiritualità dell’accoglienza adottiva e affidataria, insieme a 5 intenzioni per la preghiera del Santo Rosario, viene offerto un breve commento al Vangelo proposto dalla liturgia per domenica 3 giugno 2018.

Il commento e le preghiere che accompagnano il brano del Vangelo di Giovanni sono per il mese di giugno curate dai coniugi Silvia e Stefano Zappa del Gruppo Famiglie della regione Lombardia.

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dal Vangelo secondo Marco (Mc 14,12-16.22-26)

Il primo giorno degli àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio». Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

 

Il commento di Silvia e Stefano

“Dove vuoi che andiamo…” affinché venga salvato un altro bambino? In quale parte del mondo il grido del bambino abbandonato chiama proprio noi? Gesù manda i suoi discepoli così come chiama ciascuno di noi per adempiere alla propria missione. Se noi apriamo il nostro cuore e la nostra mente all’altro e non restiamo chiusi in noi stessi, allora il Signore illuminerà il mondo attraverso la nostra vita. Non cerchiamo un figlio “per forza”! Ci sono tantissimi bambini in tutto il mondo che soffrono d’amore, di fame e tanti sono malati. Ciascuno di noi ne può salvare uno, due, tre, dieci, …

Partiamo! Sarà il viaggio della salvezza!

 

Preghiamo

Nel primo mistero gaudioso ricordiamo l’annunciazione dell’Angelo a Maria Vergine: Preghiamo perché i bambini abbandonati in tutto il mondo resistano nell’attesa di una vicina rinascita e non si lascino morire mancando in loro la speranza.

Nel secondo mistero gaudioso ricordiamo la visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta: Preghiamo perché le coppie riescano a sentire il “grido” del bambino abbandonato che chiama proprio loro.

Nel terzo mistero gaudioso ricordiamo la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme: Preghiamo perché ogni famiglia accolga con gioia i figli altrui fungendo da sostegno e comprendendone le difficoltà.

Nel quarto mistero gaudioso ricordiamo Gesù che viene presentato al Tempio da Maria e Giuseppe: Preghiamo perché i nostri figli adolescenti non si “piangano addosso” ma comprendano che il Signore non li ha abbandonati, anzi ha dato loro una seconda possibilità di rinascita ed un impegno verso tutti gli altri loro “fratelli” che non l’hanno potuta avere.

Nel quinto mistero gaudioso ricordiamo il ritrovamento di Gesù nel Tempio: Preghiamo perché il Signore doni a noi genitori adottivi e affidatari, la “forza sopra ogni forza” nel compito arduo, difficile, ma alla fine meraviglioso, di crescere i Suoi figli.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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