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Adottare è accogliere con gioia la speranza di una nuova vita.

rosario1Si rinnova anche per il mese di Giugno la preziosa preghiera del Santo Rosario dedicata ai bambini abbandonati di tutto il mondo e alle famiglie adottive e affidatarie, una proposta delle famiglie della comunità La Pietra Scartata che per tale iniziativa si ritrovano il primo sabato di ogni mese coinvolgendo le proprie parrocchie, i gruppi e le comunità locali.


Con particolare riferimento alla spiritualità dell’accoglienza adottiva e affidataria, insieme a 5 intenzioni per la preghiera del Santo Rosario, viene offerto un breve commento al Vangelo proposto dalla liturgia per domenica 4 Giugno.

Il commento e le preghiere che accompagnano il brano del Vangelo di Giovanni sono questo mese curate dai coniugi Donatella e Stefano Mazzoli della comunità La Pietra Scartata dell’Emilia Romagna.

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DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI (Gv 20,19-23)

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

COMMENTO

Nella Liturgia di questa giornata ricordiamo l’effusione dello Spirito Santo operata da Cristo risorto. I discepoli si trovano chiusi nel Cenacolo per timore dei Giudei quando Gesù entra “a porte chiuse” dicendo: “Pace a voi!”.

Cosa significa a porte chiuse? Le porte chiuse non sono solo le porte della casa, fisicamente chiuse, ma sono sopratutto le porte del nostro cuore, quando non accogliamo, quando siamo distratti, quando non vediamo, quando non ascoltiamo, quando non speriamo più che qualcuno possa fermarsi e trasformare le nostre paure in gioia piena.

Ma Gesù l’ha fatto, egli è passato attraverso la nostra porta chiusa e si è mostrato come un viandante ferito e trafitto ma felice di rivedere i suoi discepoli, i suoi amici, dicendo “pace a voi” ed effondendo su di loro lo spirito santo come un vento, un respiro la cui presenza li ha resi forti e li ha guidati e protetti.

Anche i nostri figli si sono presentati quel giorno con un’esistenza ferita e trafitta, ma anche con la gioia di coloro che sanno di incontrare la speranza di una nuova vita, e il loro respiro ogni giorno ci rende più forti e tenaci.

PREGHIAMO

Nel primo mistero preghiamo per i bambini abbandonati che si sentono rifiutati e che pensano di avere la colpa del proprio abbandono. Preghiamo perché possano sentire l’amore di Gesù e perché possano riacquistare la fiducia in loro stessi, accolti con amore in famiglie che li aiutino a crescere serenamente.

Nel secondo mistero preghiamo per i bambini vittime della guerra o dello sfruttamento, perché gli uomini e le istituzioni non rimangano nell’indifferenza e nel silenzio, ma abbiano la forza di operare con amore e generosità a favore di questi bambini privati della propria infanzia.

Nel terzo mistero preghiamo per tutti coloro che sono increduli e dubbiosi, perché il Signore risorto si manifesti nella loro vita e li accolga con il suo amore misericordioso.

Nel quarto mistero preghiamo per le famiglie che stanno maturando l’idea dell’adozione, perché in questo cammino, costellato da prove e difficoltà, non si facciano demoralizzare dagli ostacoli e non smettano di credere nella possibilità di incontrare il proprio figlio.

Nel quinto mistero preghiamo per le famiglie che hanno figli adolescenti. Perché anche in questo difficile periodo, in cui i figli hanno la necessità di trovare la propria autonomia e di creare la propria identità, si confermi e si rafforzi il rapporto di accoglienza reciproca e di amore tra genitori e figli.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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