Con Amici dei Bambini è già Natale. Il movimento di famiglie di Ai.Bi. e della comunità “La Pietra Scartata” della Puglia si ritrova infatti domenica 30 novembre a Barletta per il consueto incontro prenatalizio. Circa 250 le presenze previste, provenienti da tutta la regione: non solo famiglie adottive e coppie attualmente in attesa di adottare, ma anche tanti amici delle famiglie stesse e sostenitori di Ai.Bi. e della sua lotta all’abbandono.
La giornata inizierà alle ore 11 e 30 con la Santa Messa presso la parrocchia del Santissimo Crocifisso, animata dalle famiglie di Ai.Bi. e celebrata dal viceparroco don Nicola Salvemini. Questi, che si avvicinerà quindi per la prima volta alla realtà di Amici dei Bambini, sostituirà per l’occasione il parroco don Rino Caporusso, assistente spirituale di Ai.Bi. Puglia, attualmente all’estero, al quale va comunque il saluto e gli auguri di un sereno e santo Natale da parte di tutta la comunità.
Al termine della celebrazione, i presenti si sposteranno al ristorante “Ginevra”, sempre a Barletta, che ospiterà il tradizionale pranzo di Natale. A seguire, verrà proposto un momento di riflessione sulle attività di Amici dei Bambini in Italia e nel mondo. Verranno infatti proiettati i filmati illustrativi del progetto “Bambini in Alto Mare” per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e della campagna “Fame di Mamma” per sostenere la lotta all’abbandono dei minori e alle difficoltà delle famiglie. Tutti coloro che vorranno avvicinarsi al mondo di Ai.Bi. avranno quindi modo di conoscere la mission e i progetti dell’associazione e potranno documentarsi in particolare sul Sostegno a Distanza, grazie all’apposito banchetto informativo che verrà allestito per l’occasione.
Non potrà mancare, inoltre, la presentazione e il benvenuto agli ultimi bambini arrivati in adozione, accolti dalle famiglie di Ai.Bi. Puglia.
L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.
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