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Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”

ERMES CARRETTAIn occasione della XXV Settimana di formazione e studi delle famiglie Ai.Bi., svoltasi a Santa Marinella dal 20 al 26 agosto 2016, è stato programmato il quotidiano coinvolgimento dei partecipanti nel servizio per l’animazione della preghiera secondo la liturgia delle Ore. Durante la preghiera quotidiana sono state proposte delle brevi riflessioni con particolare riferimento alla spiritualità dell’accoglienza, prendendo spunto dal brano del Vangelo del giorno. Pubblichiamo e condividiamo le riflessioni e meditazioni di volta in volta proposte dalle famiglie. 

Per questo ottavo appuntamento proponiamo la riflessione proposta dai coniugi Beatrice ed Ermes Carretta del Gruppo Famiglie Locali della Lombardia.

 

Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1, 38)

 

“Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la Tua parola”. Questa la risposta di Maria all’Arcangelo Gabriele.

Un Sì alla vita, a Dio, un Sì ad essere Madre del Figlio di Dio e di tutti noi.

Simili queste parole all’altro Sì. Quelle parole dette dal Figlio nel Getsemani: “Sia fatta la Tua e non la mia volontà”: Un Sì per ridarci la vita, attraverso la Croce, per la nostra Redenzione.

Il nostro Sì, il giorno del matrimonio, preannuncia un’altra chiamata, quella di accogliere tutti i figli che Dio vorrà donarci, generati e non generati da noi.

Quante chiamate abbiamo ricevuto durante il nostro cammino di fede, personale, di coppia, di famiglia.

E quante volte per paura non siamo stati capaci di rispondere quel Sì che avrebbe  cambiato la nostra vita e la vita di altri.

Perdona, Signore, le nostre fragilità e donaci, Madre Santa, la forza di rispondere sempre: “Ecco, siamo servi inutili… Avvenga per noi secondo la Tua Parola e la Tua Volontà”.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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