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Monsignor Nosiglia: “L’adozione deve essere incoraggiata e incentivata come via diversa dall’eterologa”

mons-nosigliaDopo le parole di monsignor Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, che negli scorsi giorni dalle colonne dell’Osservatore Romano aveva richiamato la società e la Chiesa alla bellezza e importanza dell’adozione, anche l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, partendo dal più ampio contesto delle politiche familiari in Italia, ha toccato in modo significativo il tema dell’adozione. Lo ha fatto in una intervista pubblicata sul settimanale diocesano “La voce del popolo”, in cui al di là delle questioni legislative e organizzative, ha chiarito che c’è un «quadro di valori» che non si può dimenticare: «La generazione di una persona – dice l’arcivescovo di Torino – non può essere confusa con la produzione di un oggetto fatto a dimensione dei propri bisogni e della propria insaziata sete di genitorialità».


In un momento nel quale la fecondazione eterologa la fa da padrona nelle agende della politica e sulle prime pagine dei giornali, esistono vie alternative perché possa trovare realizzazione il desiderio di genitorialità delle coppie sterili? “La sofferenza degli sposi che non possono avere figli – risponde monsignor Nosiglia – o che temono di mettere al mondo un figlio con problemi di handicap, è una sofferenza che tutti debbono comprendere e adeguatamente considerare. Da parte degli sposi il desiderio di un figlio è naturale: esprime la vocazione alla paternità e alla maternità inscritta nell’amore coniugale. Questo desiderio può essere ancora più forte se la coppia è affetta da sterilità che appaia incurabile. Tuttavia il figlio non è un qualche cosa di dovuto e non può essere considerato come oggetto di proprietà: è piuttosto un dono, “il più grande” e il più gratuito del matrimonio, ed è testimonianza vivente della donazione reciproca dei suoi genitori. Non esiste, come invece si vorrebbe far credere, un diritto al figlio”.

È quindi molto opportuno – prosegue il presule – favorire maggiormente le adozioni e pubblicizzare anche la possibilità per le donne gravide che, per i più diversi motivi, non si sentono nella condizione adatta ad allevare un figlio, di consentirne l’adozione, come è già previsto nell’ordinamento italiano. Va ancora notato che la coppia adottante vive al suo interno la stessa situazione genitoriale. Al contrario se una coppia ricorre all’eterologa quando solo uno dei due partner è sterile, si rischia di creare, con l’intrusione del terzo (il donatore), un grave disagio psicologico in chi non ha capacità generative: un disagio che potrebbe nel tempo compromettere la serena crescita anche del figlio.

E dell’adozione di due donne omosessuali si è molto discusso nel corso della settimana passata, riportando al centro del dibattito un nodo complesso e difficile che investe la famiglia e i minori in particolare. Anche su questo tema è chiara la posizione dell’alto prelato: “Bisognerà adeguare il detto, antico come il mondo, che di mamma ce n’è una sola? Credo di no e nessun giudice potrà mai cambiare questo fatto naturale e indiscutibile. La sentenza che ha permesso questo tipo di adozione è preoccupante sotto due profili: quello giuridico perché la magistratura dovrebbe applicare le leggi non sostituirsi ad esse. In secondo luogo questa sentenza non tiene in alcun conto il diritto primario di un bambino di rapportarsi nella sua crescita a un padre e una madre, soggetti insostituibili nella vita di un figlio. Ogni uomo ha il diritto di conoscere e rapportarsi con chi lo ha generato e fino a prova contraria la generazione esige l’apporto determinante di un uomo e di una donna. Infine mi chiedo se ogni desiderio pure legittimo di una persona debba trovare accoglienza e riconoscimento sia giuridico, sia legislativo a scapito di altri diritti (non desideri)primo tra tutti quelli di un bambino che non è un prodotto da comprare, vendere, possedere e manovrare come un oggetto a proprio piacimento”.

Per leggere il testo integrale dell’intervista, clicca qui.

 

Fonte: (valledaostaglocal.it)



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