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Una preghiera per gli abbandonati

maniPreghiamo per i fratelli emarginati e abbandonati: nel tuo sguardo e attraverso la nostra concreta vicinanza, ritrovino nuova forza e coraggio”. Così hanno ieri pregato i fedeli della Chiesa ambrosiana durante le celebrazioni eucaristiche nella giornata diocesana della Solidarietà.


Nell’intenzione della liturgia domenicale, con uno sguardo già orientato alla Quaresima, la diocesi milanese è stata chiamata a farsi testimone della misericordia di Dio. La diocesi di Milano ha così celebrato la Giornata della Solidarietà consapevole che “l’Eucaristia ci rende partecipi del dono pasquale della misericordia del Signore e ci spinge a farci prossimi dei nostri fratelli che stanno attraversando particolari situazioni”.

Insieme alle famiglie adottive e affidatarie della diocesi ambrosiana, tutti i fedeli, in particolare tutte le famiglie accoglienti, si possono accompagnare, solidali, nel condividere tale preghiera, portando nel cuore gli occhi dei bambini ancora oggi in stato di abbandono, mentre testimoniano la grazia di aver donato una famiglia a chi non l’aveva più; è la “concreta vicinanza” o prossimità di coloro i quali affrontando la sfida di adottare accolgono una persona in modo incondizionato e gratuito; per questa via – dice Papa Francesco – diventano mediazione dell’amore di Dio che afferma: “Anche se tua madre ti dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai” (Amoris laetitia, n. 179).

L’adozione e l’affido, infatti, sono espressione di una particolare fecondità dell’esperienza coniugale, al di là dei casi in cui è dolorosamente segnata dalla sterilità poiché, se rettamente intesi, mostrano un aspetto importante della genitorialità e della figliolanza: aiutano a riconoscere che i figli sono altro da sé ed occorre accoglierli, amarli, prendersene cura e non solo metterli al mondo (Amoris laetitia, n. 180).



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..

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